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Voeller: «Importante andare a testa alta». Rossi: «Vincere ti dà un bonus di 6 mesi»

(Gazzetta dello Sport – M.Calabresi) I giorni prima del derby sono fatti così: valanghe di pareri, pronostici, scongiuri, fioretti, scaramanzie.

Redazione

(Gazzetta dello Sport - M.Calabresi) I giorni prima del derby sono fatti così: valanghe di pareri, pronostici, scongiuri, fioretti, scaramanzie. C'è di tutto: roba da volere un'attesa così per un altro mese o da sperare che la partita cominci subito per capire chi ha ragione e chi ci ha capito poco. C'è chi, come Marco Cassetti, il derby lo ha vinto e lo ha deciso. «Il tragitto da Trigoria all'Olimpico è diverso dalle altre partite — dice —. Il gol al derby? È stato il gol più emozionante, che bello segnare la rete decisiva sotto la curva Sud. Non sapevo come esultare: volevo fare tante cose, correre sotto la curva, poi ho visto i cartelloni e mi sono detto "meglio fermarmi prima"». Non è romano, Cassetti, ma ci tornerà a vivere: «Noi cominciamo a sentire il derby dopo qualche anno, per i romani non è così. Mi ricordo che De Rossi aveva una faccia tesa, forse perché era molto giovane». A dirla tutta, ora che di anni ne ha quasi 30, non è che le cose siano cambiate.

Povero Konsel C'è chi, invece, ha avuto la disgrazia di difendere la porta della Roma nell'anno dei quattro derby persi. «Non serve preparare partite come queste — spiega Miki Konsel —. Un vero giocatore della Roma, per una partita così, non ha bisogno degli stimoli dell'allenatore». Quell'anno sarebbero serviti, e ora? «Vince la Roma, e Totti farà la differenza». Rudi Voeller scopre l'acqua calda: «A Roma ho capito che giocare un derby, perdere un derby, è una cosa particolare. Ho perso subito il primo ed è stato terribile. È stato difficile allenarsi il giorno successivo. Conta anche come lo vinci o come lo perdi. Si può anche perdere, ma a testa alta. Se hai dato tutto e hai avuto un po' di sfortuna va bene». Rudi, sei sicuro che sia così?

Tuffo nel passato Se Claudio Amendola ricorda il derby del '74-75 (gol di Pierino Prati) e Antonio Carlos Zago twitta dal Brasile (lo farà anche Simeone?), Delio Rossi è rimasto unico nel suo genere alla categoria festeggiamenti. «Chi vive a Roma sa che il derby non dura una settimana, ma un anno — sottolinea —. Se vinci hai sei mesi di bonus, se perdi puoi anche far bene nelle altre partite ma resta la macchia». Chiusura con Massimo Oddo: «Un gol nel derby è una cosa indimenticabile». Chi sarà il fortunato che potrà dirlo lunedì?