rassegna stampa

Vialli attacca Zeman «Fa solo le battaglie che gli convengono»

(La Gazzetta dello Sport – A.Pugliese) – Niente, è una battaglia senza fine.

Redazione

(La Gazzetta dello Sport - A.Pugliese) - Niente, è una battaglia senza fine. E a pensare che a Juve-Roma mancano «solo» 18 giorni, vengono i brividi. L'ultimo capitolo della polemica tra bianconeri e giallorossi ieri l'ha scritto Gianluca Vialli, il grande accusato del 1998. «Zeman è una persona molto intelligente, ma è anche un grandissimo paraculo — ha detto su Radio 24 — Combatte le battaglie che gli convengono e le altre se le dimentica. Io, tra l'altro, non l'ho mai perdonato quando ha gettato un'ombra sulla carriera mia e di Del Piero. E non mi ha ancora chiesto scusa». Non succederà, conoscendo il boemo.

ZuccherinoLa Roma ha deciso di non replicare. Forse lo farà lo stesso Zeman sabato, nella conferenza pre-Bologna. Una partita che anche per Vialli può lanciare i giallorossi: «La Roma e il Napoli possono dare fastidio alla Juve fino in fondo. I giallorossi hanno il vantaggio di non avere le coppe. E il tridente, con Totti "anarchico" dietro Osvaldo e Destro, può essere l'attacco più forte del campionato». Uno zuccherino, che arriva dopo quel "paraculo" che riapre una ferita vecchia 14 anni.

La fiammataGià, perché la «battaglia» tra Zeman e la Juve affonda le radici nelle dichiarazioni del boemo dell'estate del 1998. «Il calcio è finito in farmacia, girano troppi farmaci», con la Juve nel mirino. La prima replica arrivò da Ferrara: «Parla per finire in prima pagina, visto che non vince mai. In farmacia ci vada lui per darsi una calmata, i nostri successi sono figli di duri allenamenti». Il terremoto mediatico era però oramai a un passo e scoppiò nel ritiro di Predazzo, dove il boemo rilasciò un'intervista a l'Espresso: «I giocatori sono condizionati dagli interessi e non si preoccupano della salute. Il mio sbalordimento inizia con Vialli e finisce con Del Piero. Pensavo che certi risultati si raggiungessero solo con il culturismo, dopo anni e anni di lavoro». È il fulmine che spacca il cielo. «Ha un modo di fare da terrorista, ha detto delle coglionate a cui non vale la pena rispondere se non con gli avvocati — replicò Vialli — Se non si vuole fare una figura da buffoni, la Figc lo squalifichi». [...]

AntipatiaNel mentre le polemiche con Lippi («Vuole che mi condannino? Lui è abituato a sostituirsi alle istituzioni»), le accuse alla Gea («Con 250 assistiti può fare quello che vuole. E quando parli di Alessandro Moggi, risponde il d.g. della Juve») e un'antipatia eterna. [...]