rassegna stampa

«Vi spiego Schmidt e la caccia alla volpe. I segreti del Bayer»

«Sa trattare i giocatori come persone, prima che come atleti. È serio, professionale ma anche scherzoso e affettuoso, quando serve. E ha idee tattiche all’avanguardia» dichiara Massimo Ornatelli, suo ex calciatore

Redazione

Massimo Ornatelli, 29 anni, calciatore professionista in Germania, è nato a Roma, quartiere Tuscolano, ed è romanista da sempre. Da bambino si è trasferito con i genitori in Westfalia, a Dortmund. Giovanili al Borussia, una possibilità poi svanita di rientrare in Italia quando venne segnalato a Empoli e Fiorentina, poi tanta seconda e terza divisione. Adesso gioca con l’Osnabrück. Stasera andrà a Leverkusen con il padre e, grazie all'amico Schmidt (tecnico del Bayer) vedranno la Roma.

«Era il 2007, siamo stati tre anni insieme - dichiara Ornatelli a Pierfrancesco Archetti de "La Gazzetta dello Sport" - Poi quando è passato al Paderborn, in Zweite Bundesliga, ha voluto che lo raggiungessi. Ma dopo l’avvio della preparazione, Schmidt ricevette un’offerta irrinunciabile dal Red Bull Salisburgo. Ci lasciò con un discorso toccante, nello spogliatoio eravamo in lacrime».

Massimo Ornatelli racconta l’uomo che si troverà di fronte la «sua» Roma oggi, e i motivi del suo successo: «Sa trattare i giocatori come persone, prima che come atleti. È serio, professionale ma anche scherzoso e affettuoso, quando serve. E ha idee tattiche all’avanguardia». Il famoso pressing alto, quello che Schmidt chiama «la caccia alla volpe», dove l’animale è la palla e i cani sono i giocatori: «Sì, velocità, intensità, orientamento collettivo verso la palla. Tutti insieme, vicini, a pressare, ad andare alla riconquista rapida per poi provare subito la conclusione. Ecco cosa dovrà temere la Roma».