Sulla qualificazione agli ottavi di Youth League c’è il marchio di Lorenzo Di Livio, autore di un gol strepitoso a 13’ dalla fine, ma il sigillo finale ce lo ha messo il solito Daniele Verde, col rigore del 2-0 al’87’: prima di trasformarlo se lo era procurato, raccogliendo nella sua area una respinta di Soleri, su angolo del Cska, e facendosi tutto il campo palla al piede, fino a che Ulukhanov non lo ha steso. Ieri, il capocannoniere della squadra con otto gol in sei partite, oltre ai due in Europa, è stato ospite di Roma Tv per ripercorrere la stagione migliore della sua carriera. «La prima volta che ho messo piede all’Olimpico (è andato 4 volte in panchina con Garcia, ndr ) ho avuto i brividi: la prima convocazione l’ho avuta a Parma, ma in casa è stata una sensazione incredibile. E quest’anno è arrivata anche la Nazionale: non ci ero mai stato, la prima partita con l’Armenia sono entrato al 60’ ed è arrivato subito il gol, non me lo aspettavo neanche io».
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Verde e quei gol a raffica e intanto studia da grande «L’Olimpico mi dà i brividi»
E' il capocannoniere della squadra con otto gol in sei partite e a Mosca si è procurato e realizzato il rigore che ha chiuso la partita.
FUORISEDE Da qualche tempo Verde non vive più nel pensionato, ma in un appartamento poco distante da Trigoria: con lui altri tre ragazzi del ’96, Adamo, Vestenicky e Di Mariano, quello con cui ha legato di più. «Siamo entrambi del Sud, ci siamo presi subito in simpatia. Una bravissima persona, un ottimo giocatore, con un grande carattere». Che gli servirà in questi giorni: è uscito con i punti dalla trasferta di Mosca, difficilmente tornerà in campo prima di Natale.
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