rassegna stampa

Ventura: “Juve-Roma? Partita della possibile consacrazione per i giallorossi”

Il ct della Nazionale: «Non solo prima contro seconda, è anche la sfida che può riaprire il campionato. Higuain si sa chi è, non sappiamo dove può arrivare Dzeko»

Redazione

A poche ore dal big match tra Juventus e Roma, il commissario tecnico della Nazionale azzurra Giampiero Ventura ha rilasciato una lunga intervista sulle pagine de "La Gazzetta dello Sport" oggi in edicola. Ve ne riportiamo un estratto:

Ventura, che Juve-Roma sarà?

«Una partita che farà bene al calcio. Ultimamente è stato raro vedere partite di questo livello con così poca differenza di punti fra le due squadre: non è solo prima contro seconda, ma anche la sfida della possibile “apertura” di questo campionato. E se non sarà pareggio, inciderà: un punto di vantaggio sarebbe niente, a +7 la Juve sarebbe già campione d’inverno».

Che Juve ha visto ultimamente?

«Da spettatore neutrale, complimenti ad Allegri: quella che ha battuto l’Atalanta può competere tranquillamente anche in Champions, al contrario di quella di Palermo. Prima mezzora di altissimo livello, forse la miglior partita dell’anno: una risposta da grande squadra. Quella che può dare anche la Roma: è la partita della possibile consacrazione. E anche al di là del risultato: se fai una grande partita lo sai a prescindere da come finisce».

Chi può deciderla nella Roma?

«Salah, avendo automatizzato certe situazioni, permette di fare cose “uniche”. Senza di lui, possono essere decisivi in tanti, non uno solo. Può essere decisiva la squadra».

Il duello Higuain-Dzeko?

«La certezza e l’incertezza. Mi spiego meglio: Higuain è Higuain: è quello, e lo sai. Dzeko ha già dato tutto? Non lo sappiamo, magari ha altre qualità a cui non abbiamo neanche pensato».

De Rossi è una sorpresa anche per lei?

«No, perché tutto nasce da un suo merito: il lavoro che ha fatto prima dell’Europeo. Ci era arrivato in difficoltà a livello fisico: era a un bivio, si è messo in discussione e e ha capito che solo con un certo tipo di impegno poteva tornare ad essere il De Rossi al top. Si è allungato la carriera, e con me non ha sbagliato una partita».