Se per Mario Rui si tratta di aspettare almeno fino al 2017 prima di sperare di rivederlo in campo, Ruediger invece sembra essere alla fine del suo calvario. Oramai ha ripreso a correre ed anche a toccare la palla e in questi due giorni di stop totale della prima squadra (ripresa fissata giovedì), lui sarà a Trigoria a continuare a lavorare. Da solo e con la Primavera, in attesa magari di potersi riaggregare alla prima squadra anche prima della sfida di Napoli, il 15 ottobre. Poi ci vorranno almeno un altro paio di settimane per tornare a disposizione completa dell’allenatore, scrivono Pugliese e Stoppini su "La Gazzetta dello Sport".
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Vai, Roma: riecco Ruediger. La difesa ritrova i pezzi
Umori diversi nel reparto giallorosso: il tedesco si allena anche in questi giorni, in due settimane sarà a disposizione di Spalletti. Fiducia Vermaelen: «Torno presto»
Capitolo Vermaelen: quel fastidio all’adduttore manifestatosi ad inizio settembre si è poi rivelato pubalgia. E così il belga non gioca una partita da Cipro-Belgio del 6 settembre, mentre l’ultima in giallorosso risale addirittura ad oltre un mese fa, la sfida di Cagliari del 28 agosto scorso. Ai tifosi che domenica lo hanno incontrato, Vermaelen ha detto: «Tornerò presto». Quantificare quel presto è dura, perché la pubalgia è una brutta bestia: così il centrale alterna terapia conservativa a lavoro sul campo e in questa settimana proverà a forzare per vedere se, in vista della trasferta di Napoli, potrà almeno lavorare con i compagni. Che i muscoli di Vermaelen siano fragili lo dimostrano le oltre 150 partite saltate per infortunio dal 2009 e non è che a Roma le cose siano andate molto meglio fin qui: appena tre gare giocate.
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