Contro il Frosinone la Roma torna alla vittoria: giallorossi convalescenti, mentre i ciociari veleggiano verso la Serie B recriminando per un mani sul 2-1 di Dzeko, che peraltro nel primo tempo aveva subito un affondamento sospetto, scrive Massimo Cecchini su "La Gazzetta dello Sport".
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Un tacco del Faraone rialza la Roma di Spalletti
Zukanovic al 3’ crossa da sinistra ed El Shaarawy è bravissimo ad anticipare Ajeti di tacco. Al trionfo mancherebbe Dzeko
Se i giallorossi perdono nella rifinitura Torosidis e Digne, i gialloazzurri non hanno Kragl e Gori. Ne consegue che Spalletti disegna un 3-4-2-1 inconsueto, con Rudiger chiamato a fare (bene) l’esterno di fascia destra (e poi sinistra) ed El Shaarawy, sull’altro versante, più in alto per appoggiare – alle spalle di Dzeko – Salah e Nainggolan, chiamato spesso a rinforzare la mediana. La mossa non è banale perché il Frosinone decide di pressare su tutte le rimesse dal fondo della Roma senza però alzare troppo la difesa; ne consegue che tra le linee gli spazi non mancano, tant’è che i ragazzi di Spalletti hanno diverse ripartenze potenzialmente pericolose.
Nel momento in cui balla la Roma però passa, perché Nainggolan, servito da Pjanic, segna da terra con un destro che trova Leali impreparato, tra le proteste dei gialloazzurri, che segnalano Salah in fuorigioco vicino alla linea di tiro. E’ il 18’ e sembra l’inizio di una goleada, ma 6 minuti più tardi una ripartenza di Chibsah lancia Ciofani che supera Zukanovic e batte Szczesny.
La Roma si riorganizza e su un paio di buone conclusioni di Nainggolan e Dzeko, su cui Leali è bravo. La ripresa si apre col vantaggio giallorosso: Zukanovic al 3’ crossa da sinistra ed El Shaarawy è bravissimo ad anticipare Ajeti di tacco. Al trionfo mancherebbe Dzeko, che però al 4’ sciupa da buona posizione e dopo poco viene addirittura sostituito. La Roma passa allora al 4-3-3. A dire il vero ne viene fuori più fumo che arrosto, finché Totti al 39’ non lancia Pjanic per il tris.
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