rassegna stampa

Tumminello contro Pinamonti: Roma-Inter, che show

I due attaccanti in odore di promozione in prima squadra accendono la semifinale di Coppa

Redazione

Oggi al Tre Fontane (ore 14.30, Sportitalia) va in scena la terza puntata stagionale di Roma-Inter, sempre nella capitale, dopo il match di campionato e la Supercoppa vinte dalla Roma. Per Alberto De Rossi e Stefano Vecchi sarà il quarto incrocio in sette mesi. Un’onda lunga, partita a giugno con la semifinale scudetto a Reggio Emilia, e che si arricchirà di almeno altri due capitoli da qui a fine stagione: in Coppa Italia, con la semifinale di ritorno del prossimo 25 gennaio, e poi in campionato, con una partita che potrebbe essere decisiva per la qualificazione alle prossime Final 8. Nel girone C di campionato, infatti, Inter e Roma (in rigoroso ordine di classifica) sono separate da tre punti, con i nerazzurri in testa con trenta punti e giallorossi terzi a -3.

E sarà ancora sfida tra grandi attaccanti, stavolta legati anche da un’imminente promozione. Da una parte il romanista Marco Tumminello, dall’altra l’interista Andrea Pinamonti. Il primo, finita la partita, prenderà la borsa e si metterà a disposizione di Luciano Spalletti e della prima squadra per far fronte all’emergenza attacco dei grandi in vista della trasferta di domani in casa del Genoa. Pinamonti invece è destinato a traslocare definitivamente dalla Primavera alla prima squadra nelle prossime settimane. Pioli infatti stravede per lui e vorrebbe inserirlo in pianta stabile nella rosa dei grandi, magari a mercato finito, come scrive D'Angelo su La Gazzetta dello Sport.

Pinamonti è il miglior marcatore dell’Inter, con 13 gol in 11 gare di campionato. Tumminello invece di gol ne ha realizzati tre, ma in quattro gare, a causa della squalifica rimediata proprio durante la semifinale scudetto di giugno contro i nerazzurri: 6 turni per tentata aggressione all’arbitro. Un’ingenuità che ha rischiato di compromettere il suo futuro alla Roma e che gli è costata il ritiro estivo con Spalletti. Ma Marco si è fatto perdonare, col lavoro e con i gol. La doppietta in Supercoppa ha chiuso il cerchio.