Totti che non entra, Di Natale e Toni non convocati. Non è un momento d'oro per i quasi quarantenni della Serie A. Il capitano della Roma compirà 40 anni a settembre, Toni ne farà 39 a fine maggio e il capitano dell'Udinese 39 in ottobre. Tutti e tre avrebbero potuto ritirarsi in gloria, all'apice del loro successo ma hanno voluto tirare dritto. Il ritardo di mezzo secondo e il riflesso che non è più lo stesso hanno portato gli allenatori a scegliere per loro e metterli fuori. Spalletti, De Canio e Delneri sono incolpevoli; i tifosi ragionano da tifosi, gli allenatori da allenatori perché devono pensare al bene della squadra. Ma il problema è che il campione deve avere rispetto di se stesso anche e sopratutto verso la fine della sua carriera. Ad esempio, Platini si ritirò a 31 anni e 10 mesi, senza troppi tormenti.
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Totti, Toni e Di Natale: tre grandi vecchi che non capiscono
Il campionato di Serie A ha i suoi tre campioni sul viale del tramonto che stanno gestendo il loro finale di carriera in modo discutibile
Certo, nessuno poteva suggerire a Totti, Di Natale e Toni come e quando smettere ma adesso si sono messi nella condizione di farselo imporre. Hanno toppato l'uscita di scena; nulla di grave, per carità. Ma non facciamo gli ipocriti, non spostiamo il problema sugli allenatori "insensibili e spietati". Cercare di sfuggire all'orologio del tempo che passa è umano ma non c'è nulla da fare, il tempo prima o poi ti acchiappa e ti fa mancare la terra sotto i piedi anzi, l'erba sotto i tacchetti.
(Sebastiano Vernazza)
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