(Gazzetta dello Sport - M.Cecchini) Un racconto lungo come una storia d'amore che alla fine, tra le righe, porta con sé la richiesta di un dono. Perché il passaggio di testimone ci sia, perché il futuro abbia i colori del presente.
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TOTTI «De Rossi è nel progetto: deve restare alla Roma»
(Gazzetta dello Sport – M.Cecchini) Un racconto lungo come una storia d’amore che alla fine, tra le righe, porta con sé la richiesta di un dono. Perché il passaggio di testimone ci sia, perché il futuro abbia i colori del presente.
Così Francesco Totti si è confessato all'amico Christian Panucci in una intervista che andrà in onda domani alle 21 su Sky Sport. Per questo il capitano, a proposito del rinnovo di De Rossi, sempre più corteggiato dal Manchester City, sceglie di essere chiaro: «Se fossi Baldini gli direi: "O firmi, o firmi. Perché sei romano e della Roma e fai parte di questo progetto. Quindi firma a qualsiasi cifra (ride, ndr)". Spero che Daniele rimanga a Roma» (...)
Totti parla dei suoi genitori («le persone più importanti»), della somiglianza che ritrova tra lui e il figlio Cristian («un giocherellone»), dei paragoni con Rivera («un orgoglio»). Francesco è sincero. «Quando esordii venti anni fa non pensavo che avrei avuto una carriera così prestigiosa. Ho sempre cercato di dare il massimo e sono arrivato fino a questo punto». Poi gli allenatori. «Mazzone? È stato un secondo padre. Zeman? Mi ha fatto capitano e ho coronato un sogno. Capello? «Ho avuto un buonissimo rapporto. Quando è andato via c'è stato un piccolo screzio, ma è finita là, anche perché l'ho sempre stimato e lo stimerò sempre. E poi abbiamo vinto insieme uno scudetto, ciò che ho sempre voluto. Abbiamo avuto la possibilità di vincere anche negli anni successivi. Purtroppo abbiamo sbagliato le partite più importanti. Poi invece abbiamo incontrato l'Inter più forte di tutti i tempi, era devastante. Spalletti? A Genova, contro la Sampdoria mancavano 4 attaccanti e mi disse: "Te la senti di giocare da prima punta?". Mi sono detto: "Proviamoci, i piedi sono quelli. Al massimo finisce 0-0". Invece ho segnato e non mi ha più tolto da lì. E ho capito che quello era il ruolo che preferivo. Con lui in Champions abbiamo fatto dei miglioramenti. Certo, è difficile vincerla, ma non impossibile perché niente è impossibile. Il 7-1 di Manchester? Speravo che la partita finisse il prima possibile, era un incubo».
PRESSIONE ROMA L'universo giallorosso, comunque, non è semplice da gestire. «L'ambiente è difficile. Io, fortunatamente, ho la possibilità di conoscerlo, so cosa vorrebbero i tifosi dalla squadra, però, purtroppo, non sempre nel calcio si può ottenere ciò che si desidera». La pressione riporta anche al rigore sbagliato con la Juve. «Purtroppo nel calcio capita. Io ne ho sbagliati parecchi, ma vorrei specificare il mio sfogo. So quanto i tifosi mi amino, ma mi è dispiaciuto il modo in cui alcuni mi si sono rivolti davanti ai miei figli. Finché la critica è costruttiva, accetto tutto a testa alta, ma se mi offendono davanti ai bambini non ci sto. Non volevo offendere i tifosi ma mi sono sentito tradito, quando ho dato il mille per mille per questa maglia e ci ho messo la faccia».
CASEMIRO & PAULINHO Totti vorrebbe metterla anche davanti ad altri successi. Per questo il d.s. Sabatini sta lavorando. Se Paulinho (Corinthians) dice dal Brasile che — senza fretta — è intrigato dall'idea di giocare in Italia, il presidente del San Paolo, Juvenal, su Casemiro dice chiaro: «Da quando ha rinnovato il suo rendimento è sceso, la sua testa è altrove. Ora lo vendo anche a dieci milioni». La Roma, pur scottata dal no estivo, prende nota (...)
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