rassegna stampa

Totti, la Roma e Kobe Bryant. L’addio in testa. Non a Trigoria

"Per 39 anni, Roma è stata casa mia. Per 25 anni come calciatore, Roma è stata casa mia. O vincendo lo scudetto o giocando in Champions, spero di aver rappresentato e portato i colori di Roma più in alto che potessi"

Redazione

Francesco Totti sa di non essere un titolare di questa Roma, sa che dovrà conquistarsi il minimo spazio con le unghie e con i denti, ma sa anche che la squadra ha ancora bisogno di lui.

In questo inizio di stagione, il capitano della Roma ha parlato poco. Troppo forte il desiderio di lasciar parlare i fatti, lui che si sente ancora calciatore al 100%, anche se la lettera scritta qualche giorno fa, ma pubblicata ieri, lascia immaginare che il passo d’addio sia già stato metabolizzato: «Spero di avervi reso orgogliosi», dice Totti. «Per 39 anni, Roma è stata casa mia. Per 25 anni come calciatore, Roma è stata casa mia. O vincendo lo scudetto o giocando in Champions, spero di aver rappresentato e portato i colori di Roma più in alto che potessi» .

«Quando guardo indietro nel tempo e quello che perderò, so che quella sarà la routine, la vita di tutti i giorni. Le ore spese ad allenarsi, le chiacchierate nello spogliatoio. Penso che quello che mi mancherà di più è condividere un caffè con i miei compagni ogni giorno. Forse, se tornerò come dirigente un giorno, quei momenti ci saranno ancora. Roma per me è il mondo. Questo club e questa città sono state la mia vita. Sempre».Totti e la sua gente, una simbiosi difficile da spiegare e comprendere per chi non la vive e non l’ha vissuta in questi anni. Il sogno anche è lo stesso: chiudere con un trofeo.

Totti ha scritto su The Players Tribune, portale di informazione di Kobe Bryant, che lo stesso campione Nba ha utilizzato a novembre per ufficializzare il suo addio: «Caro basket – scrisse a suo tempo – sono pronto a lasciarti andare. Mi hai fatto vivere il mio sogno, ma il mio corpo sa che è il momento di dire addio». Per Francesco Totti quel momento non è – ancora – giunto, e il suo corpo vuole essere pronto prima possibile. Tra dieci giorni allo stadio Olimpico arriva la Sampdoria in campionato, l’obiettivo è quello.

(C. Zucchelli)