Sereno. Così Marco Guida il giorno dopo la decisione più complicata della carriera: il gol non gol concesso alla Roma nonostante il consiglio diverso dell’addizionale Maresca (della sezione di Napoli). L’arbitro di Torre Annunziata ha incassato l’okay del suo capo, Domenico Messina. Certo, ha dovuto dare delle spiegazioni: «Avevo la visuale libera e dalla mia posizione ero sicuro del fatto che la palla avesse oltrepassato del tutto la linea». Guida ha così confermato quello che si era intuito in diretta: si è preso la responsabilità della decisione perché era in grado di fare quella valutazione. E il regolamento dà sempre all’arbitro centrale l’ultima e decisiva parola. Nella valutazione fatta dal designatore c’è stata una considerazione determinante: si è trattato di un episodio talmente difficile e al limite che sarebbe assurdo mettere in discussione la scelta. E’ stata apprezzata, invece, la personalità di Guida. Nella vicenda resta un tallone d’Achille: la pubblica presa di distanza nei confronti di Maresca non aiuta l’Aia che vorrebbe la riconferma degli addizionali (a rischio) pure nella prossima stagione. In conclusione, promosso Guida sul gol di Astori e «assolto» per il rigore non dato all’Udinese: in diretta non c’erano certezze su chi avesse colpito il pallone e in condizioni simili diventa difficile concedere un penalty. C’è poi un punto dove più o meno tutti concordano, arbitri compresi: l’introduzione della tecnologia per evitare il gol fantasma.
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Tecnologia avanti tutta. Guida ok per i suoi capi
Una giornata trascorsa in modo sereno quella trascorsa da Guida il giorno dopo la decisione più complicata della carriera: il gol non gol concesso alla Roma nonostante il consiglio diverso dell’addizionale Maresca.
GALLIANI SI SBILANCIA Si è discusso a lungo sul caso di Udine: nessuno è in grado di dare certezze anche perché in teoria la palla potrebbe essere entrata anche prima di toccare il prato. E certezze non le avrebbe date neppure la moviola in campo: ha un margine di errore di 1,5 centimetri. Ma almeno la responsabilità non è «umana»: un ombrello bello grande verso i cattivi pensieri. Ma la A avrà dalla prossima stagione la tecnologia in aiuto degli arbitri? Sì, salvo clamorose retromarce. Carlo Tavecchio, presidente Figc, si è espresso in modo netto. La macchina è già in moto: a marzo i risultati del gruppo di lavoro dovrebbero individuare il sistema da usare in Italia (Goal Line Technology vista al Mondiale o Occhio di falco usato in Premier League). Ieri pure Adriano Galliani, a.d. del Milan, si è sbilanciato: «Con il nuovo campionato arriveremo al traguardo. Basta sapere se è gol o no. I sistemi attuali danno ampie garanzie. Poi è provato che se è una macchina a dare il responso, accettarlo è più facile per tutti».
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