Pareggio! Tutto vero, mica scherzi: un altro pari e patta, roba da riconsiderare la legge dei grandi numeri, perché la Roma pare giocare con il destino a scrivere lungo la propria strada quasi solo la lettera X. Però questa X è diversa, è quasi armonica, rotonda, persino musicale se una musica può essere considerata la reazione al film horror proposto nei primi 30’. È la scossa che serviva, pazienza se con qualche grande protagonista in meno. È un pareggio d’oro, dopo aver camminato lungo il burrone e messo pure un piede nel vuoto, il piede destro di Adem Ljajic e del suo rigore sbagliato. È un risultato prezioso, l’unico di una serie clamorosa che recita così: 11 pareggi in 14 partite del 2015, mettendo nel conto anche l’1-1 al 90’ contro l’Empoli in Coppa Italia. Ma ora tutto questo non è un fardello. È anzi un grimaldello in vista del ritorno. In campionato sarebbe stato accolto con un sorriso ironico, ma siccome Firenze per una sera almeno è soprattutto Europa, ecco che gli animi si placano, per dirla alla Gervinho, lui che nel finale ha cercato di abbassare i toni di Rudi Garcia: «Stai calmo», ha fatto cenno l’ivoriano al tecnico francese, troppo preso da un finale che sembrava persino poter lasciar spazio all’idea di una vittoria.
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Ecco la svolta del Ninja: «Solo se diamo tutto ritorna la vera Roma»
«Ma la mia non è né una critica, è solo una constatazione: oggi gli attaccanti hanno fatto un grande lavoro, ecco la differenza. Questo risultato può essere la nostra ripartenza»
NINJA ALL'ATTACCO Per carità, troppa grazia. La Roma però pareggia e se la ride. «Meritavamo di vincere, abbiamo sbagliato tante occasioni, pure un rigore», ha detto Radja Nainggolan, che, ammonito, salterà per squalifica il ritorno. «Perché si è vista la vera Roma? Semplice: se giochiamo in 11 è un conto, così si può vedere la vera Roma. Se invece uno o due non stanno bene e non danno il massimo, è un’altra storia». Pare una stoccata vera e propria, magari rivolta a qualche compagno pesante nelle gerarchie di Trigoria: «Ma la mia non è né una critica né un segnale, è solo una constatazione: oggi (ieri, ndr ) gli attaccanti hanno fatto un grande lavoro anche in copertura, Iturbe è rientrato tantissimo, come Florenzi, Ljajic si è mosso benissimo tra le linee: ecco la differenza. Questo risultato può essere la nostra ripartenza. Non abbiamo mai smesso di crederci». Nemmeno Ljajic invece, fino al cambio con Gervinho, quando ormai però aveva sprecato tutto e il contrario di tutto.
MERCATO: ECCO JOHNSON Così ora il futuro fa meno paura. Futuro che la società continua a costruire: dall’Inghilterra rimbalzano voci di un accordo ormai a un passo tra il difensore esterno Glen Johnson, in scadenza di contratto con il Liverpool e la Roma. E già che sulle fasce serve forza nuova.
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