Il caso Regeni comincia ad assumere una valenza di un certo peso anche nel mondo del calcio. Due giorni fa è filtrata la notizia che la Lega di Serie A, sposando una richiesta di Amnesty International, stava pensando a una iniziativa di solidarietà per Regeni. Ovvero, per la 35a di campionato, far entrare le squadre in campo con lo striscione: «Verità per Giulio».
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Striscione Regeni, frenata del club: imbarazza Salah
«La Roma ha chiesto di non partecipare alla campagna per evitare di mettere il suo calciatore in imbarazzo. Io ho parlato personalmente con Salah, che mi ha confermato tutto», parola di Abo Rida, vice presidente della Federcalcio egiziana
Ma a dimostrazione di quanto il tema sia delicato, ieri sono arrivate le dichiarazioni di Abo Rida, vice presidente della Federcalcio egiziana e membro del comitato esecutivo della Fifa. «La Roma ha chiesto di non partecipare alla campagna per evitare di mettere il suo calciatore in imbarazzo – ha detto a Sada El-Balad Channel – Io ho parlato personalmente con Salah, che mi ha confermato tutto. Peraltro questa campagna non viola nessuna regola Fifa perché non mostra nessuna discriminazione contro persone o Stati».
Proprio per questo il club fa sapere di voler partecipare, ma di aver chiesto modalità diverse, scrive Massimo Cecchini su "La Gazzetta dello Sport". Infatti, già ieri filtrava che la Lega, per evitare problemi, possa autorizzare sì l’ingresso negli stadi dello striscione, ma portato da bambini oppure far apparire la scritta sui maxi-schermi, magari con scelte discrezionali da parte dei club.
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