Che non fosse Abel Ibarbo, che non avesse parenti argentini e/o movenze da centravanti anni Novanta alla Balbo, erano già fatti risaputi. Ma il Victor colombiano da queste parti sta facendo più o meno la (bellissima) figura dello studente fenomenale in matematica che viene interrogato in italiano, e prende pure un bel voto. Voto che magari lo spingerà alla promozione con una media altissima. Perché altissimo è il riscatto che la Roma deve pagare al Cagliari: 12,5 milioni di euro. Ma da ieri, come d’incanto, non sembrano poi un’enormità per trattenere a Roma un attaccante che — non fosse arrivato quel gol gioiello di Florenzi in pieno recupero — sarebbe stato giudicato dalla Gazzetta come il migliore in campo della vittoria sul Genoa.
rassegna stampa
Lo strano modo di essere Ibarbo
"Bisogna sacrificarsi tutti in questo momento, sto dando una mano in fase di non possesso palla come mi chiede l’allenatore, il gol prima o poi arriverà"
ARMA TATTICA Migliore su tutti i fronti. Migliore nei «comportamenti» di spallettiana memoria: a Trigoria, seppur da ultimo arrivato, lo racconta(va)no come uno dei più positivi anche nelle settimane in cui la Roma faticava non solo a vincere, ma anche solo ad avvicinarsi alla porta avversaria. In campo — ecco lo studente che sorprende — l’attesa era tutta per un giocatore che faceva dei dribbling, ma pure dell’indisciplina tattica, le sue caratteristiche principali. Un altro Gervinho, in estrema sintesi. E invece, spezzone dopo spezzone, partita dopo partita, ti accorgi che Ibarbo è la carta perfetta in mano a un allenatore che decide di passare dal 4-3-3 al 4-1-4-1 infine al 4-4-2, proprio come sta facendo Rudi Garcia nelle ultime partite, magari semplicemente spostando il raggio d’azione del colombiano. Uno che contro il Genoa è stato visto ripiegare chissà quante volte nella propria area, subire ben 7 falli (un record per il campionato giallorosso) e mandare al tiro 3 volte un compagno, come nessun altro giocatore di Roma-Genoa. «Bisogna sacrificarsi tutti in questo momento — ha detto a fine match —, sto dando una mano in fase di non possesso palla come mi chiede l’allenatore, il gol prima o poi arriverà. Ora conta il secondo posto, è il nostro obiettivo. Sì, gli applausi del pubblico mi fanno piacere. Ma è presto per dire se resterò anche la prossima stagione».
FUTURO Presto, ma non troppo. Perché, se Champions sarà, Ibarbo farà parte anche della Roma 2015-16. A Trigoria l’orientamento è già chiaro. Sul come, c’è da discutere con il Cagliari, nell’ambito di una chiacchierata che finirà per coinvolgere anche Nainggolan e Astori. Di certo c’è un riscatto fissato a 12,5 milioni di euro, cifra sulla quale la dirigenza giallorossa vorrebbe ottenere uno sconto, o quantomeno una dilazione di pagamento. Questione di soldi, in fondo. Ibarbo può solo aspettare. E nel frattempo, continuare a fare lo studente modello.
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