Il lucido Dan Meis la sa lunga, forse ben oltre le normali competenze di un architetto. E così, quando in un’intervista a Business Week l’uomo che ha progettato l’impianto di Tor di Valle dice che «normalmente basterebbero due anni per costruire uno stadio, ma per questo ci vorrà un po’ più di tempo a causa del cambio di proprietà», nella migliore delle ipotesi sta facendo un esercizio di sano realismo spostando il via alla stagione 2017-18. Perché proprio nelle ore in cui in Comune partono le riunioni sul progetto presentato, ecco l’ufficialità di una notizia nell’aria da tempo: la Sais spa, società di Papalia che il 22 giugno 2013 ha venduto per 42 milioni l’area di Tor di Valle alla Eurnova di Luca Parnasi, è stata dichiarata fallita il 22 maggio.
rassegna stampa
Stadio Roma, ora è allarme. Caos fallimento su Tor di Valle
L' udienza, già stata fissata per il 10 dicembre. rischia di allungare i tempi burocratici per dare il via ai lavori.
I RISCHI Undici mesi dopo: non è un passaggio ininfluente. Perché in linea teorica la sentenza del giudice Umberto Gentili potrebbe creare problemi a Parnasi, che con Pallotta ha chiuso l’accordo per lo stadio della Roma. Secondo l’articolo 67 della legge fallimentare, infatti, un curatore può decidere di impugnare e dunque revocare un atto di vendita nel cosiddetto «periodo sospetto», avvenuto cioè entro i 12 mesi antecedenti la data del fallimento. Il tutto se dovesse ritenere i 42 milioni della vendita una cifra non congrua, perché influenzata dal fatto che l’acquirente fosse all’epoca a conoscenza dello stato di insolvenza del venditore. È una partita aperta, questa, tutta da verificare. Con un punto fermo: un’udienza in questo senso è già stata fissata, il 10 dicembre. Dunque, tra sei mesi, ben oltre i 90 giorni dei lavori del Comune, teoricamente nel bel mezzo della conferenza dei servizi. Ovvio che di fronte a un ostacolo simile passino in secondo piano anche le altre parole di Meis, i sedili rialzabili in curva Sud e i tre grattacieli nell’area dello stadio, studiati dall’altro architetto Daniel Libeskind.
MINI ABBONAMENTI Restano in primo piano, invece, le polemiche sui mini abbonamenti per la Champions ufficializzati ieri dalla Roma. L’Olimpico sarà pure antiquato, ma di sicuro tira a giudicare dai prezzi decisi dai manager Usa: 90 euro per la curva Sud (30 a match), 140 per i Distinti Sud, 240 per la Tevere. Via il 12 giugno, in prelazione per gli abbonati fino al 27 agosto. Poi la vendita libera. Polemiche permettendo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA