rassegna stampa

Spalletti ha scelto: Perotti nuova anima. Dzeko fuori

Il tecnico toscano sembra oramai aver scelto per un calcio più manovrato e meno fisico, un gioco con meno Dzeko e più Perotti

Redazione

Da una parte Diego Perotti, l’uomo nuovo della seconda Roma spallettiana: dall’altra Edin Dzeko, il centravanti che sulla carta (almeno la scorsa estate) doveva aver risolto il problema del gol. Paradossalmente si sono dati il testimone strada facendo, con il primo che ha finito con il buttare giù dalla torre il secondo, scrive Andrea Pugliese su "La Gazzetta dello Sport".

Perotti e una Roma disegnata oramai sempre di più con il 4-3-1-2, con il fantasista argentino a danzare in posizione di trequartista, a volte «falso nove» a volte anche centravanti di manovra. È la nuova anima dello Spalletti 2.0, l’idea con cui il tecnico toscano sembra aver davvero trovato l’equilibrio definitivo. L'argentino ha qualità infinita nei piedi, gli piace giocare la palla, sa andare in verticale ma anche temporeggiare e difficilmente sbaglia le scelte ed i tempi di gioco.

Tutto ciò va a scontrarsi con un altro principio e cioè quello di giocare con il centravanti vero. E cioè con Edin DzekoSpalletti può anche decidere di schierare Perotti e Dzeko insieme, magari con l’argentino trequartista e il bosniaco tra le due punte, ma finirebbe con il perdere la corsa ed i ripiegamenti di El Shaarawy, un lavoro che Dzeko non è in grado di garantire in fase difensiva. Spalletti sembra oramai aver scelto per un calcio più manovrato e meno fisico, un gioco con meno Dzeko e più Perotti. E, a meno di qualche colpo di scena, l’impressione è che la prossima Roma, quella del prossimo anno, difficilmente sarà ancora con Dzeko.