Spogliatoio di Bergamo. Il match con l’Atalanta è finito da poco, la Roma ha lasciato sul campo molte delle possibilità di agganciare il Napoli. Tensione altissima. Spalletti è furibondo. Urla, alza i toni. E rimprovera i giocatori con frasi del tipo «non si vincete mai, sono 10 anni che fate figure di m... e che sopporto certe combriccole». Gli sguardi sono bassi. Totti non ci sta. E risponde, probabilmente sbagliando i modi. Spalletti si volta e gli dice: «Zitto tu, che vai in giro per le camere a giocare a carte alle 2 di notte». Il riferimento dell’allenatore è a una serata pre-partita che, sul piano degli orari, non sarebbe stata la migliore possibile per un ritiro, a maggior ragione prima di un match che si gioca alle 12.30. I toni si alzano ancora di più. E vengono ascoltati anche da chi è fuori dallo spogliatoio della Roma, avversari e dipendenti dell’Atalanta.
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Spalletti contro Totti «Giochi a carte fino alle 2 di notte. Per questo a Roma non vincete mai»
Dopo il pari, il tecnico infuriato: «Fate figure di m...». E poi è tensione con il capitano, accusato per i suoi comportamenti in ritiro. Pallotta: «Niente liti, Luciano ha rimproverato anche altri giocatori»
Come riportato nell'edizione odierna de "La Gazzetta dello Sport", in serata Spalletti, oltre tre ore dopo che la notizia è diventata di dominio pubblico e che sono arrivate conferme di ogni tipo, ha voluto comunque dare la sua versione dei fatti: «Ho atteso i calciatori nello spogliatoio e ovviamente ho avuto delle cose da dire visto che non ero contento di come era andata la partita. Smentisco nel modo più categorico che ci sia stata una lite o peggio un confronto fisico con chiunque dei calciatori. Io non metto le mani addosso ai miei giocatori».
La reazione del tecnico negli spogliatoi, per le proporzioni, ha sorpreso pure alcuni compagni del capitano. Forse non James Pallotta, che dagli Usa ha commentato: «Non è stata solo una discussione tra Francesco e l’allenatore. Quello che è successo non è diverso da quanto accaduto pure con altri, oggi. Il tecnico non è felice dei calciatori che abbassano la tensione quando sono in vantaggio».
Il tecnico è stato molto duro con Totti, minimizzando il suo impatto sulla partita e, di conseguenza, la rete numero 301 con la Roma: «Per me non cambia niente – ha detto il tecnico –. Quel gol lì Totti lo fa anche fra tre anni. Sono altre le cose che dovrebbero essere portate all’attenzione. Se ci lavorate un po’ vedrete...». E ancora: «Nel calcio conta anche la corsa, e la Roma senza Totti in campo ha vinto 9 partite. Poi certo, con il Bologna entra e mette due palloni giusti, che potevano essere 5 e almeno così avremmo vinto la partita. Qui a Bergamo Totti non ha salvato un bel niente, la partita l’ha salvata la squadra. Un giocatore non vince mai da solo, semmai può far perdere un match». Poi il discusso parallelo, non richiesto, con Dzeko: «Mi chiedete di Edin? Qui viene sempre messo in confronto con Totti. E Dzeko questa cosa qui la soffre, viene demotivato. Poi è chiaro che dovrebbe metterci anche del suo. Ma a Roma è sempre stato così: non si vogliono due calciatori, si cerca il dualismo. Io invece li voglio». Forse li vorrebbe pure il d.s. Sabatini, che parlando di Totti ha in qualche modo preso le distanze da Pallotta: «Io faccio il d.s., e rispetto un’indicazione della proprietà. Poi, come voi, osservo il campo».
(D. Stoppini)
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