(Gazzetta dello Sport - L.Garlando) Il primo passo verso il Brasile è minimo. Praticamente siamo ancora sullo zerbino di casa. Un punticino (2-2) contro la Bulgaria, che all'inizio non avrebbe sperato tanto e alla fine addirittura recrimina. Anche noi, a dire il vero, perché sui titoli di coda abbiamo messo due volte Destro davanti al portiere e perché il loro 2-2 puzza di fuorigioco. Ma, visti gioco e spirito, non avremmo meritato due punti in più. L'assalto finale vale un consiglio: non nascondiamoci dietro alla solita scusa della precaria condizione di settembre. Non è stata solo una questione di gambe, ma di testa, di anima e di tante altre cose. Una lezione su cui meditare.
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Solo Osvaldo
(Gazzetta dello Sport – L.Garlando) Il primo passo verso il Brasile è minimo. Praticamente siamo ancora sullo zerbino di casa.
SPIRITO Dopo un inizio disastroso, ribaltato il risultato grazie alla doppietta di Osvaldo, la Nazionale vice-campione d'Europa deve sapere gestire una partita del genere e chiuderla. Non si è mai vista la bella Nazionale del biennio, il palleggio sicuro, il pressing aggressivo. Giovinco ha fallito l'esame, Destro ha portato il peso di cui l'attacco ha bisogno. Balotelli, torna presto. La difesa, che nei dieci match delle qualificazioni europee ha subìto solo 2 gol, ne ha presi altrettanti alla prima «mondiale». Anche l'esordio di Tallinn, due anni fa, fu sofferto, ma la prima Italia di Prandelli aveva un vantaggio: aveva alle spalle il nulla, era impaurita e quindi umile e vogliosa. Questa Italia, reduce dagli elogi europei, deve recuperare in fretta l'antico spirito, quell'umiltà. Già martedì contro Malta.
ITALIA MOLLE Lo stadio caldo che si aspettava Prandelli non c'è. Poche migliaia di spettatori macchiano le tribune. I più hanno approfittato della festa nazionale per rovesciarsi sulle rive del Mar Nero. Peggio per noi, perché la cornice triste rammollisce ulteriormente le nostre motivazioni. Già scendiamo in campo con una fastidiosa spocchia da vicecampioni d'Europa. Nessuna traccia della ferocia agonistica con cui Prandelli ha allenato i suoi ad aggredire i match. Brutta sorpresa. C'è pure una complicazione tattica. La Bulgaria non è il 4-3-3 promesso, ma un 4-4-2 chiuso come un'ostrica, perché Manolev si allinea costantemente alla mediana. Un riassetto per impedire le corse al nostro 3-5-2. L'Italia che pensava di ripartire negli spazi, è costretta ad assaltare un fortino. Ma è dura farlo se tutti passeggiano mentre Pirlo porta palla, se gli esterni non dettano, se Giovinco e Osvaldo non incrociano per aprire varchi.
TU QUOQUE Gigi Davanti a tanta difficoltà, i timidi bulgari cominciano a pensare che varrebbe la pena rialzarsi e spingere il naso oltre la metà campo. Al 24' Ivanov fa volare Buffon di testa, al 31' Manolev lo trafigge con un rimbalzo assassino che sporca la coscienza di Gigi. Se pure lui va in vacanza sul Mar Nero si mette male. Una mezz'ora da incubo: neppure un tiro in porta e siamo sotto contro i modesti bulgari. Noi, i vicecampioni d'Europa dal bel gioco. Ma la sberla ci fa bene e procura un rapido contro-esodo: un po' di vera Italia rientra in fretta dalla mezz'ora di ferie. Non serve molto. Un po' di aggressività in più nel recupero palla, più movimento in soccorso del portatore, più rabbia nell'attaccare la profondità e poi la differenza di valori verrà a galla come l'olio. Avviene tutto in tre minuti, il tempo che impiega Osvaldo a ribaltare il risultato. Il pareggio al 37' è il nostro primo tiro in porta, la nostra prima vera azione. L'incubo sembra finito. Sembra.
DESTRO A VUOTO E invece dopo un buon avvio di ripresa che promette una gestione sicura e il gol del k.o. (Giovinco lo sfiora la 4'), la Bulgaria riprende palla e campo con una voglia che proprio stasera non riusciamo a imporci. Dyakov è puntuale nella regia, Manolev affonda sempre di più a destra, Popov è un centravantone che sa palleggiare e far salire la squadra. Prandelli prova la scossa del cambio tattico per impedire alla squadra di afflosciarsi dietro: Diamanti per Giaccherini e 4-3-1-2. Ma proprio mentre la difesa si riassetta, si apre un varco dalle parti dell'incerto Ogbonna e Georgi Milanov ne approfitta per pareggiare (21'), con un fuorigioco di troppo. L'ingresso di Peluso per il granata e di Destro per Giovinco ci riducono in dieci perché De Rossi, infortunato, molla al 35'. Rischiamo di perdere e poi di vincere con Destro, ma la brava Bulgaria merita di essere felice. Nessun dramma, la strada è lunga. Ma ora mettiamoci in testa che dobbiamo inseguire l'Armenia, che ieri ha vinto a Malta, e non la Spagna. Ci farà solo bene.
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