Ieri mattina James Pallotta è sbarcato a Roma e, con la questione del nuovo stadio vicina a una svolta, il presidente della Roma non vuole sbagliare una mossa, scrive Massimo Cecchini su "La Gazzetta dello Sport". «Non ci sono novità sui vari contratti. È tutto ok sia con i giocatori che con lo staff tecnico. Peccato per l’eliminazione col Porto. Abbiamo giocato bene l’andata, ma al ritorno purtroppo abbiamo subito un gol all’inizio e i due cartellini rossi ravvicinati ci hanno ucciso. Così ci siamo buttati un po’ giù a Cagliari, dove eravamo sopra di due gol e poi ci hanno rimontato. La squadra è forte, non so perché tutti sono andati fuori di testa per una sconfitta. Una partita e tutti si sono buttati giù. Ora vedremo come la squadra si risolleverà. Ma siamo solo all’inizio, sicuramente l’obiettivo è andare in Champions. Non comprendo se il calo della squadra è dato dal fatto di non giocare in Champions. Sabatini? Gli parlerò del contratto. Se ne andrà se decideremo di separarci, se invece decideremo che dovrà restare, resterà. Intanto sarà la prima settimana di Gandini ed è una grande cosa averlo con noi, sarà l’uomo decisivo».
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Shock Pallotta: «Macché crisi, siamo in corsa»
Il presidente, sbarcato ieri a Roma, cerca di sollevare i suoi ragazzi: "La squadra è forte, non so perché tutti sono andati fuori di testa per una sconfitta. Una partita e tutti si sono buttati giù"
Decisivi sono anche i giorni per lo stadio. «Le cose stanno andando alla grande. Tutto quello che è successo nell’ultimo mese ha fatto avanzare il progetto. È stata rispettata la tabella di marcia; anzi, forse potremmo essere anche in anticipo nel costruire. La Sud? Vorrei che tornasse, ma non posso fare nulla. Spetta a loro. Io non posso controllare le barriere, non è il mio stadio».
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