Il Tata Martino non sposta la macchina solo per passare la serata. Un anno fa guidò per andare a casa di Antonio Sanabria e convincerlo a non lasciare il Barcellona. Più unico che raro: l’allenatore di una delle tre squadre più importanti del mondo che si sposta per un diciassettenne. Tonny lo lasciò parlare e firmò comunque con la Roma, atto coraggioso, per qualcuno quasi irrispettoso. Avanti veloce, siamo a gennaio 2015: Sanabria è al Sudamericano Under 20 e sembra un giocatore come gli altri. Il Paraguay ha passato il turno grazie a un pareggino contro il Perù e il suo numero 10 ha messo assieme 150 minuti in quattro partite. Ha guardato l’esordio del Paraguay per una vecchia squalifica, ha giocato 90 minuti nella vittoria contro l’Argentina, è stato sostituito dopo un’ora contro l’Ecuador e ha fatto panchina contro il Perù. Se ci fossero le pagelle come in Serie A, la media voto avrebbe un 5 come prima cifra.
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Sanabria, sei rimandato. Ultima chiamata al Sub-20
Ha guardato l’esordio del Paraguay per una vecchia squalifica, ha giocato 90 minuti nella vittoria contro l’Argentina, è stato sostituito dopo un’ora contro l’Ecuador e ha fatto panchina contro il Perù
DAL PALERMO ALL’ARSENAL Paraguay-Ecuador è stata la partita chiave. Una punizione calciata bene da destra, tanto lavoro per i compagni ma anche un’occasione non sfruttata nel primo tempo e un tiro di piatto, piano e centrale, nel secondo. È uscito a testa bassa e in serata ha ritwittato messaggi critici, come se fosse in polemica col mondo. Uno diceva: «Sanabria ha giocato nella masia del Barcellona e ora gioca al Cesena, un club che sta per retrocedere». Non proprio: Tonny lascerà Roma ma sul possibile trasferimento ci sono state molte voci. Palermo, Cagliari, Cesena e Genoa ma anche il Depor e l’Arsenal. In più l’Atalanta, probabilmente la destinazione preferita dalla Roma che vorrebbe mandarlo da un allenatore che lo faccia giocare. Sono squadre di livello molto diverso perché Sanabria oggi divide. Tra gli scout e gli agenti italiani andati in Uruguay per il Sub-20 ci sono entusiasti e critici. Entusiasti: «Non ha fatto granché ma, se dovessi scegliere un attaccante centrale in tutto il torneo, prenderei ancora lui. Ha troppo talento». Critici: «Sanabria? Male, ha la testa da ragazzino, è troppo legato alla famiglia e nell’ultimo anno è cresciuto pochissimo». Il prestito a Sassuolo, nei suoi primi sei mesi italiani, è andato male proprio per questo: due partite per 36 minuti. Niente di più.
BAYERN E BRASILE L’eterna panchina di Roma ha trasformato il Sub-20 in un appuntamento importante. Tonny è partito presto per il Sudamerica, nella prima metà di dicembre, scrivendo «Torno a sentirmi calciatore». Polemico. In autunno, le buone notizie erano arrivate dalla Youth League: due gol al Bayern e una gran partita contro il Cska. Poi basta, a meno che non valgano le vittorie alla PlayStation – pare sia forte – e l’amicizia con il duo Iturbe-Paredes. I tempi in cui Totti faceva i complimenti a Sabatini per il suo acquisto (milionario) sono lontani. Contro il Perù, Sanabria ha lasciato il posto a Sergio Diaz, un ’98 che gioca al Cerro Porteño. Bravo, ma Sanabria non dovrebbe essere al suo livello. L’esagonale, il girone finale a sei, dirà qualcosa in più. Si comincia lunedì e il calendario del Paraguay è un campo minato. Se tutto va come deve, subito Brasile e Colombia, poi l’Uruguay e l’Argentina. Si sono visti campi minati più tranquillizzanti.
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