Si sono annusati, sfiorati, quasi abbracciati. E poi respinti proprio quando l’unione pareva la naturale logica soluzione. Salah e la Roma sono davvero stati ad un passo dal fondersi. Intorno al 20 gennaio scorso l’egiziano pensava a tutto, tranne che di poter avere un futuro a Firenze. Adesso gioca per la «Viola», vive vicino al Ponte Vecchio, e segna che è un piacere per la gioia di Montella.
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Salah sedotto e mollato. Ora prepara la vendetta
«Salah sta vivendo uno dei momenti migliori della sua pur giovane carriera ed ha avuto un grande impatto con il calcio italiano risultando subito decisivo»
Mohamed il grande prova ad uscire dal suo personaggio, restando il più possibile lontano dai riflettori. Caratterialmente è entrato in punta di piedi nello spogliatoio anche se l’effetto che ha avuto sull’inverno gigliato ha del clamoroso. Otto partite totali, cinque delle quali dal primo minuto, sei gol segnati. Riuscendo peraltro a colpire nelle tre competizioni in cui la Fiorentina è ancora impegnata. Sassuolo, Torino e Inter in campionato, Tottenham in Europa League, Juventus (doppietta) in Coppa Italia. Un semi trionfo. E dire che proprio in Coppa Italia i viola puntano alla finale grazie anche al successo nei quarti all’Olimpico in gara secca contro la Roma. Finì due a zero, decise Mario Gomez. Salah era ufficialmente un giocatore della Fiorentina, ma non ancora in grado di scendere in campo (problemi burocratici). Se il trasferimento alla Roma si fosse invece concretizzato nello scorso mercato, l’ipotesi di un Salah avversario dei viola con la maglia giallorossa sulle spalle sarebbe stata altamente probabile. I tempi c’erano, la necessità anche. Poteva andare così, la realtà ha detto altro. E contro la Juventus in semifinale ci è finita la Fiorentina.
La Roma è stata la più seria candidata nella corsa all’egiziano. Quando la trattativa è saltata, l’accordo era quasi totale. Scelte diverse, destini incrociati. Certo sul 74 viola (numero scelto in memoria delle vittime di Port Said) si erano posati un’infinità di occhi calcistici. Compreso quelli di Roberto Mancini che qualche giorno fa ha ammesso di aver tentato di portare a Milano il talentuoso ex Chelsea. Proprio la massima convinzione con cui lo stesso Chelsea è piombato su Cuadrado, sotto precisa disposizione di Mourinho, ha agevolato la mossa viola. Vista oggi l’operazione ha del clamoroso. Trentadue milioni più il prestito di Salah con ingaggio pagato dai londinesi. Prestito estendibile per altri 12 mesi con conguaglio di un milione. Riscatto già fissato ad una cifra variabile tra i 16 ed i 18 milioni a seconda dei bonus raggiunti. Tanta roba.
«Salah sta vivendo uno dei momenti migliori della sua pur giovane carriera ed ha avuto un grande impatto con il calcio italiano risultando subito decisivo», ha sentenziato ieri Montella rispondendo a un giornalista egiziano. Del resto il «fenomeno Salah» parte da Firenze, ma si ripercuote in modo clamoroso sul proprio Paese d’origine. Idee più chiare dopo un mese e mezzo di allenamenti anche sul ruolo. «È una seconda punta o un esterno offensivo — chiude il tecnico — che si esprime meglio con un centravanti di riferimento accanto. L’idea sarebbe quella, e noi ne abbiamo tre in rosa. Anche se con la Roma posso contare su mezzo (Babacar, ndr )». Ma in ogni caso, la Fiorentina ha la sua freccia. La sfida con la Lazio pare non aver lasciato scorie: semmai qualche rimpianto. Salah, come i suoi compagni, non ha inciso. Spera di farlo contro l’altra parte di Roma. Quella che poteva essere sua.
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