rassegna stampa

Salah: «Mou è un genio. Sarei felice di ritrovarlo»

"Lui è un genio, mi ha insegnato tanto. Se in futuro avessi ancora la possibilità di lavorare con lui, ne sarei felice. La mia esperienza in Inghilterra mi è servita molto, a Londra mi sono formato nel carattere e sono cresciuto a livello...

Redazione

«Nell’ottobre 2013 il Liverpool mi contattò e il dialogo durò alcuni mesi, anche perché il Basilea aveva rifiutato offerte che consideravano bassa per il mio valore. Io però aspettavo il Liverpool, perché era un club che mi piaceva molto. Ero davvero ansioso di unirmi a loro, ma poi ho ricevuto una telefonata direttamente da Mourinho e lì è cambiato tutto. Sentendolo al telefono mi sono emozionato. Mi ha spiegato la situazione, che ero un buon giocatore e che aveva bisogno di me. Così ho scelto il Chelsea. Lui è un genio, mi ha insegnato tanto. Se in futuro avessi ancora la possibilità di lavorare con lui, ne sarei felice. La mia esperienza in Inghilterra mi è servita molto, a Londra mi sono formato nel carattere e sono cresciuto a livello sportivo». Parole al miele per Mourinho da chi meno te lo aspetti, ovvero Mohamed Salah, uno che nel Chelsea del portoghese ha avuto ben poco spazio, scrivono Massimo Cecchini e Mohamed Mahmoudy su "La Gazzetta dello Sport".

L'attaccante giallorosso si racconta ai microfoni della tv egiziana Mbc: «Il gol più bello l’ho segnato quando ero in Egitto, nell’Al-Mokawloon. Era una partita contro l’Al Ittihad, il 5 gennaio del 2012, anche se poi quella partita la perdemmo per 2 a 1. Tre mesi dopo scelsi di andare al Basilea e fu una delle decisioni più importanti della mia vita. È stata la scelta migliore che potessi prendere, perché è stata la mia porta per entrare nel calcio europeo, quello più importante. In Svizzera si gioca un calcio diverso da quello inglese e italiano, meno difficile. In Inghilterra il calcio è più duro, ci sono alcuni campi dove difficilmente una squadra può andare a vincere, mentre in Italia c’è molta tattica e questo fa sì che ogni formazione può andare a giocarsela ovunque».