Dopo essere tornata col morale a pezzi da Milano a notte fonda, la Roma è tornata ad allenarsi stamattina a Trigoria. Pochi sorrisi, nessun tifoso né a Fiumicino né al centro sportivo, i giocatori impiegati ieri hanno effettuato una seduta di scarico, mentre gli altri si sono allenati regolarmente in vista della partita contro il Sassuolo di mercoledì sera. A Reggio Emilia Garcia, che prima dell'allenamento ha parlato alla squadra ma senza i toni alti della scorsa settimana, dovrebbe avere a disposizione anche Adem Ljajic: il serbo venerdì ha lasciato in anticipo la rifinitura per un problema ai flessori e ieri era in tribuna ma gli esami strumentali a cui è stato sottoposto stamattina hanno evidenziato che non ci sono lesioni ma soltanto un affaticamento. Pertanto domani proverà ad allenarsi coi compagni per poter poi partire martedì per Reggio Emilia. A meno che, come successo a Cesena, la Roma non decida di anticipare i tempi partendo con 24 ore di anticipo per allenarsi con più tranquillità lontano dalla capitale.
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Roma, triste ritorno a Trigoria: zero sorrisi e nessun tifoso
Garcia si è intrattenuto in un colloquio con la squadra, ma senza alzare i toni come successo dopo il pareggio dell'Olimpico con l'Atalanta. Contro il Sassuolo dovrebbe tornare a disposizione Ljajic
Di certo, avere a disposizione Ljajci può consentire a Garcia di avere più scelta in attacco, il reparto più in crisi della squadra. Anche ieri ha segnato un centrocampista, Nainggolan, l'ultimo gol su azione di una punta risale al 22 febbraio (Totti in Verona-Roma) e in tutto il girone di ritorno sono stati soltanto 4 i gol firmati da giocatori del reparto avanzato. Un'astinenza che pesa come un macigno sulla classifica giallorossa. Così come pesano le dichiarazioni di Pjanic che, ieri sera, ha inchiodato se stesso e i compagni davanti alle proprie responsabilità: "Spesso sbagliamo atteggiamento e non abbiamo la giusta cattiveria. Lo scorso anno anno anche chi entrava dalla panchina cambiava la partita", ha detto il bosniaco, evidenziando un malessere che serpeggia nel gruppo ormai da tempo.
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