È una festa quasi totale, a cui manca solo l’ultimo bacio, quello che da Torino i granata – sconfitti in casa dal Napoli – non riescono a recapitare. Eppure all’Olimpico c’è quasi tutto perché la Roma, battendo un onesto Chievo 3-0 grazie alle reti di Nainggolan, Rüdiger e Pjanic, allunga una striscia positiva che per una decina di ore la porta al secondo posto in classifica e quindi direttamente in Champions. Certo, ritrovarsi poi alla fine sempre in terza piazza immalinconisce un po’, ma è giusto consolarsi subito per almeno tre ragioni: il ritrovato pubblico dei giorni belli (55.000 spettatori), l’esibizione di una manovra brillante fin quando è servita a incidere sull’inerzia del match e gli osanna a capitan Totti che taglia il traguardo delle 600 presenze in A.
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Roma ritrova l’Olimpico in festa ma per il secondo posto è dura
Il Chievo rinuncia al pressing su De Rossi portatore di palla e lo stesso fa in pratica anche la Roma, che però approfitta meglio delle spaziature per andare al tiro già un paio di volte in avvio con Digne e Nainggolan. Bizzarri si oppone decorosamente, ma nulla può sulla conclusione in scivolata dello stesso belga, maldestramente «servito» da Cesar proteso a intercettare un pallone dello stesso Ninja. È il 18’, e tempo solo qualche minuto Maran deve anche ridisegnare la squadra a causa degli infortuni ravvicinati di Gobbi e Radovanovic. E' la Roma a condurre il gioco, con Perotti e Pjanic che sfiorano un raddoppio santificato poco più tardi da Rüdiger di testa su assist da punizione battuta magistralmente dal bosniaco.
Il doppio vantaggio però sembra appagare i giallorossi, che abbassano ulteriormente ritmi già in avvio non altissimi (causa caldo insidioso) e così nei primi 28’ della ripresa rischiano di subire gol in quattro occasioni. Anche l’ingresso di Totti, all’inizio, sembra non galvanizzare la squadra come di consueto, ma l’uscita prima di Salah e poi del Faraone consentono a Spalletti di ridisegnare la squadra. I giallorossi, infatti, passano a un 3-4-2-1, con Digne sulla linea difensiva, Emerson e Florenzi sulle fasce di mediana e Perotti e Pjanic alle spalle di Totti. In questo modo il rendimento finale dei giallorossi lievita e lo certifica lo straordinario assist di prima di Totti, servito da Strootman, che libera Pjanic solo davanti al portiere. È il 3-0, che giunge al 40’ e consente allo stadio solo di aspettare i bambini in mezzo al campo a fine partita per santificare la festa.
(M. Cecchini)
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