«Noi si deve saper giocare con Edin e per Edin. Ma si deve saper giocare anche senza di lui». Luciano Spalletti lo ha detto alla squadra, ai collaboratori e lo ha lasciato intendere anche ai giornalisti: va bene avere il centravanti, ma la Roma (oggi alle dieci sbarca Pallotta) deve essere capace anche di arrivare in porta anche senza. I numeri sembrano dar ragione al tecnico: 19 reti in 8 partite, più di due ogni 90’, un’inversione di tendenza importante considerando che nei primi 180’ con Spalletti era arrivata una sola marcatura, per di più segnata da un centrocampista, Nainggolan, contro il Verona.
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Roma, ora è un attacco atomico
La Roma si è sbloccata: 3 gol al Frosinone, 2 al Sassuolo e alla Samp, altri 3 a Carpi e Empoli, 5 al Palermo, per un totale di 18 in 6 partite
La Roma, come riportato nell'edizione odierna de "La Gazzetta dello Sport" si è sbloccata: 3 gol al Frosinone, 2 al Sassuolo e alla Samp, altri 3 a Carpi e Empoli, 5 al Palermo, per un totale di 18 in 6 partite (tre di media a gara). La Roma sfrutta tutta la rosa, non a caso il capocannoniere è un centrocampista, Pjanic. A Miralem giocare più avanzato piacerebbe pure (Zeman lo provò anche esterno nel 4-3-3), ma vista l’abbondanza dovrà rimandare i sogni di gloria.
Perotti è uno che deve migliorare al tiro (lo ha detto lui stesso, anche in tempi recenti) ma la capacità di fornire assist e di far giocare bene la squadra sono per Spalletti fondamentali. Notte di festa anche per El Shaarawy e Salah, i faraoni della Roma, simboli della rinascita di un attacco che, in attesa della partita di oggi del Napoli, è il migliore della Serie A con 55 gol.
(C. Zucchelli)
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