Primo, non prenderle. L’imbarazzante assioma del calcio di una volta, imbarazzante per tutti gli imbarazzati italiani malati di calcio e di esterofilia, torna particolarmente utile in questi prime tornate di amichevoli estive. C’è chi, come il Milan, ha preferito partire sul velluto a differenza del solito, e chi, come Roma, Inter (e in nottata anche la Fiorentina) si è consegnato subito ai famelici top club del calcio europeo. Con qualche accortezza, però: esperienze passate devono aver convinto allenatori e dirigenti del danno di immagine che derivava da certe disfatte estive, sconfitte platoniche, definiamole così, ma eclatanti. Invece in questi primi giorni di tournée internazionali Roma e Inter sono uscite magari perdenti, ma non con le ossa a pezzi.
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Roma e Inter, rischi e lampi estivi
Il pari strappato al City con prodezze di Pjanic e Ljajic è lo specchio dei lavori in corso, ma serve anche a ricreare il temperamento giusto fuori dai confini italiani dopo le disavventure dello scorso anno in Champions League
Prendiamo la Roma: successo ai rigori contro il Real Madrid, sconfitta, sempre ai rigori, ieri con il Manchester City. Risultati che vogliono dire poco o nulla, ma confermano la necessità di alcuni rinforzi e la scarsa utilità di altri. La Roma ha proprio bisogno di Salah? Quesito aperto a varie risposte, mentre è certo che serve almeno un terzino sinistro, e anche una punta e qualcosa a centrocampo. Il pari strappato al City con prodezze di Pjanic e Ljajic è lo specchio dei lavori in corso, ma serve anche a ricreare il temperamento giusto fuori dai confini italiani dopo le disavventure dello scorso anno in Champions League. Dzeko ieri è rimasto a guardare, ma a giudicare dall’andamento della partita è facile concludere che sarebbe utilissimo alla Roma, forse anche più di quanto sia utile al City. La Roma ha saputo soffrire più che pungere: giocava contro gli ex campioni della Premier e ha pagato anche qualche peccato individuale: l’errore di Romagnoli sul fuorigioco, le assurde distrazioni di Ashley Cole, la sufficienza di Doumbia nel tirare i rigori. Tutto questo ha prodotto una sconfitta che non preoccupa.
Più difficile il debutto cinese dell’Inter contro il Bayern Monaco, ma se non altro l’Inter ha retto quasi fino alla fine, e la ricerca di una solidità difensiva è proprio quello che nella stagione scorsa era mancato. Ranocchia-Murillo è una coppia che può funzionare, e al talento Kovacic serve un posto che senta un po’ suo, un copione che non cambi a ogni partita. Lui si sente pronto a giocare da playmaker ed è conveniente puntare sulla sua freschezza. Kondogbia invece al momento è ingiudicabile, ma l’impressione è che il centrocampo dell’Inter possa essere meglio assortito del solito. Quanto al risultato, qualcuno se ne ricorderà soltanto se Götze arriverà davvero alla Juve.
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