rassegna stampa

Roma, gol record Zeman-Spalletti 90′ per il sorpasso

(Gazzetta dello Sport – M.Cecchini) Forse a fine stagione gli alunni giallorossi non saranno i più bravi dell’intera scuola, ma progressi senz’altro ne fanno.

Redazione

(Gazzetta dello Sport - M.Cecchini)Forse a fine stagione gli alunni giallorossi non saranno i più bravi dell'intera scuola, ma progressi senz'altro ne fanno. Certo, non tutti e non sempre, ma quelli dei primi banchi — i più vicini al cuore dell'insegnante — hanno i quaderni a posto. Non ci credete? Ebbene, leggete qui. Se è vero che il professor Zdenek Zeman gradisce soprattutto discettare d'attacco, non può sorprendere che le punte (tutte) mostrino passi avanti sensibili. Con un chiaro corollario finale: se domenica a Verona contro il Chievo la Roma andrà in rete, in campionato sarà per la 16a volta consecutiva (la vittoria a tavolino di Cagliari non può contare), stabilendo un primato per quello che riguarda gli inizi torneo della storia giallorossa di Serie A. A 15 successi, infatti, si era fermata la Roma targata Spalletti della stagione 2007-2008, quella giunta ad un passo dallo scudetto. Tra l'altro, nell'epopea romanista, solo altre due volte la squadra era arrivata in doppia cifra: 1934-35 (12) e 2002-03 (10), certificando così come i numeri attuali siano di tutto rispetto.

TOTTI & C.  Per arrivare a vedere l'esito del mosaico, però, c'è stato bisogno che tutte le tessere siano state tirate a lucido, e qui s'innestano i progressi. Totti, ad esempio, in campionato un anno fa dopo 16 giornate aveva segnato zero gol (incredibile, vero?) contro gli 8 gol attuali; Lamela era malinconicamente a quota 1 a fronte delle 8 reti che ora può vantare; Osvaldo veleggiava già a forza 7 eppure adesso si è migliorato ancora (8 centri) e infine Destro — nonostante il suo scarso impiego — ha un bottino di 4 gol a fronte delle 3 nello stesso momento della passata stagione. Insomma, le ripetizioni funzionano per tutti.

CASO OSVALDO  Ma in ogni classe c'è sempre un elemento più vivace degli altri, e la Roma non fa eccezione. Vero che il ruolo del «cattivo» tra i banchi giallorossi ruota spesso, ma da martedì sera il cappello con le orecchie d'asino è saldamente sulla testa di Osvaldo. L'espulsione rimediata sul 3-0 per la sciocca gomitata a Matheu, infatti, ha sorpreso tutti e di sicuro penalizzerà la Roma, che giocherà i quarti di Coppa Italia senza lo stesso italo-argentino e Lamela, ancora alle prese con la punizione della scorsa stagione rimediata per le isterie nel match contro la Juve. In attesa della sentenza del giudice sportivo — si temono tre turni di stop, ma si ha fiducia nei due — gli insegnanti si scoprono col cuore d'oro. O meglio, quasi tutti, perché nella dirigenza c'è chi punta all'applicazione del regolamento — che significa multa — e chi invece vorrebbe perdonare perché, filosoficamente, si preferisce avere in campo più gladiatori che seminaristi. Insomma, possibile che la sanzione ci sia, ma di sicuro sarà lieve, anche perché l'attaccante ha portato avanti una linea difensiva che ha convinto parecchi. Ovvero: «Non volevo colpirlo così, e poi sono stato provocato dalle botte che mi aveva dato fino a quel momento». Così è, se vi piace.

BYE BYE PANNES  I titoli di coda li riserviamo al già preventivato addio dell'a.d. Pannes alla Roma entro fine mese. In questo stesso periodo il presidente Pallotta, che arriverà sabato, annuncerà il nome del nuovo manager Usa destinato a essere l'erede di Pannes e che, a differenza del suo predecessore, prenderà residenza a Roma. Ai corsi accelerati di giallorosso, statene certo, penserà subito il liceo Trigoria.