Comprensibile: i ghepardi sazi hanno poca voglia di correre. Per questo alla Roma tutti hanno pensato che, vinta la Coppa d’Africa, Gervinho avesse inconsciamente chiuso la sua stagione in anticipo. D’altronde, se in campionato non segna da oltre cinque mesi e in generale in questa annata ne ha realizzati 2 in Serie A e 5 nelle Coppe europee, qualcosa che non va esiste. Tra l’altro,. quando l’ivoriano è stato disponibile Rudi Garcia gli ha sempre dato fiducia, ma neppure un colloquio con la dirigenza finora è riuscito a scuoterlo dal suo torpore.
rassegna stampa
Roma, Gervinho torna a ruggire «La Champions e poi una punta»
L’ivoriano: «Io stanco per la Coppa d’Africa Il secondo posto? Non mi guardo alle spalle»
STANCHEZZA«Sono stato strafelice di vincere la Coppa d’Africa, ma quando sono tornato ero un po’ affaticato – ammette Gervinho ai microfoni di Sky –. Io ho giocato meno bene. Oltretutto la squadra in quel periodo aveva qualche problema e aveva perso brillantezza. Ma sono ottimista e quindi spero di chiudere al meglio la stagione». Il dato oggettivo, comunque, è la flessione dell’attaccante in zona gol. «Ho segnato poco perché Totti quest’anno mi ha fatto meno assist – scherza –. In generale mi sono arrivati meno palloni e io sono stato meno brillante, senza contare che sono stati diversi gli equilibri della squadra».
«SOLDI SULL’ATTACCO»Gervinho però non si nasconde e non nega come per puntare in alto ci sia bisogno di un ottimo rinforzo davanti.«Un grande attaccante è fondamentale per ogni grande club che debba puntare a grandi obiettivi. Se sapremo finire bene la stagione arrivando secondi, la società avrà le risorse finanziarie giuste per permettersi un’altra ottima punta, anche se abbiamo già un parco giocatori già importante con gente come Totti e Doumbia ». Inutile dire che la corsa Champions proprio per questo si fa sempre più delicata. «Grazie a Lazio e Napoli c’è molta suspence – dice – però nonostante i nostri alti e bassi sono ancora dietro. Comunque non dobbiamo guardarci alle spalle ma pensare soltanto a noi».
SBANCARE SAN SIRO E allora ne consegue che la partita di domani contro il Milan abbia come obiettivo solo la vittoria, in qualsiasi modo arrivi. «È vero che ora siamo meno spettacolari e brillanti rispetto al passato, però in questo momento serve concretezza. Sappiamo che il Milan ha bisogno di vincere, però anche a noi servono i tre punti per imporci nella corsa Champions. A San Siro andremo per centrare il successo». Un traguardo ambizioso, tanto più che con la proprietà statunitense la Roma non è mai riuscita a vincere in trasferta contro il Milan. Può essere la volta buona? Una cosa è certa: per farlo c’è bisogno del miglior Gervinho e non del suo fantasma «affaticato », che negli ultimi tre mesi ha vagato sui campi della nostra Serie A. Stavolta il ruggito da prepartita c’è stato. Forte e chiaro. Suggellato anche con un consiglio per gli acquisti in vista del futuro. Oltre alla parole, però, alla Roma adesso occorrono i fatti. Il Ghepardo deve tornare a correre.
© RIPRODUZIONE RISERVATA