Chissà che storia sarebbe stata, se questo 2016 non fosse iniziato storto come s’era chiuso il 2015, la domanda dalle colonne dell'edizione odierna della Gazzetta dello Sport. Sei punti di meno, con i quali la Roma invece sarebbe terza e la Juventus, prossimo avversario, giusto un punto più su. Rimpianti e rimonte, ed ecco che la Roma non è più parte della corsa scudetto.
rassegna stampa
Roma come rimpianti Quanto oro buttato via
Chissà che storia sarebbe stata, se questo 2016 non fosse iniziato storto come s’era chiuso il 2015..
Sono sei le rimonte pesanti subite in questa stagione che hanno anche portato all'esonero di Rudi Garcia. E il rigore di Pazzini ha rovinato l’esordio di Luciano Spalletti. Ancora un altro blocco mentale, perché è così che si spiega la retromarcia giallorossa.
Capitolo centravanti: Umar Sadiq non era certo lui l’uomo della provvidenza, quello a cui aggrapparsi inseguendo un campionato di vertice. Il presente allora dice Dzeko, il bosniaco che deve tornare a segnare. Bastava mettere dentro una delle 4 occasioni contro il Verona, per guardare ora con occhi diversi al suo rendimento, magari pure alla partita di domenica con la Juventus.
La difesa invece e un rebus: contro l'Hellas ha giocato Castan ed in panchina è finito l’uomo più in forma della difesa, quel Rüdiger che infinitamente meglio di Manolas aveva fatto tra Chievo e Milan. Alla fine il conto lo paga la Roma, scivolata indietro a colpi di rimonte. Ecco su cosa deve lavorare Spalletti.
D.Stoppini
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