L’ultima volta che la Roma ha chiuso il campionato in bellezza sulla panchina giallorossa c’era ancora Andreazzoli e i gol necessari a battere il Napoli li segnarono Marquinho e Destro, due che oggi sono lontani anni luce da Trigoria: ora spetta a Spalletti il compito di invertire la tendenza, dopo che i due finali targati Garcia sono stati pessimi.
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Roma, basta figuracce: ora è tutta un’altra storia
Le ultime due stagioni chiuse dai giallorossi con delle sconfitte clamorose. Spalletti vuole una prova importante, che certifichi il cambio di mentalità
Nel 2014 la Roma, appagata dal secondo posto e da un campionato esaltante, perse le ultime tre contro Catania, Juventus e Genoa; la stagione scorsa arrivò il k.o. interno contro il Palermo, il giorno prima c’era stata la conferenza che sancì la frattura insanabile tra il tecnico francese e Pallotta. Quest’anno, che qualcosa ancora in ballo c’è, Spalletti ha richiamato tutti alla massima attenzione, scrive Chiara Zucchelli su "La Gazzetta dello Sport".
Una fine all’altezza, se non nel risultato quantomeno nel gioco e nell’atteggiamento, è quello che Spalletti ha chiesto e chiede alla Roma, senza distrazioni: così si spiega la poca voglia di parlare di futuro, e così si spiega quella precisazione sul fatto che tutti torneranno con lui dopo la partita, senza la possibilità di rimanere a Milano. Prima dello sciogliete le righe, ci sarà l'amichevole contro l'Al Ahly. Esclusi i nazionali partiranno tutti, poi Spalletti decreterà l’inizio delle vacanze, con compiti da fare già stabiliti.
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