rassegna stampa

Roi Candela “Non abbiate dubbi siete proprio forti”

(Gazzetta dello Sport – C.Zucchelli) Quando nel 2001, a un paio di mesi dallo scudetto, la Roma perse a Firenze e poi pareggiò in casa con il Perugia, Totti andò sotto la curva Sud a chiedere ai suoi tifosi di non fischiare Antonioli...

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(Gazzetta dello Sport - C.Zucchelli)Quando nel 2001, a un paio di mesi dallo scudetto, la Roma perse a Firenze e poi pareggiò in casa con il Perugia, Totti andò sotto la curva Sud a chiedere ai suoi tifosi di non fischiare Antonioli perché la squadra era ancora prima.Quel giorno, a fine partita, Vincent Candela ribadì il concetto espresso in campo dal capitano: «Quando una squadra è forte, è forte sempre. Anche se fa due o tre risultati negativi. Noi siamo calciatori, ma siamo anche uomini pronti a restare uniti nelle difficoltà, nessuno lo metta in dubbio». Era il 14 aprile 2001. Dodici anni e otto mesi dopo, il pensiero del francese, che non gioca più ma ogni domenica è in tribuna all’Olimpico, non è cambiato di una virgola. 

Ricorda quel giorno?

«Ricordo bene qual era l’atmosfera che c’era nello spogliatoio quando facevamo un paio di partite senza vincere: non vedevamo l’ora di tornare in campo, certi giorni non passavano mai. Siamo calciatori, ma siamo umani e quindi quando perdevamo o pareggiavamo ne parlavamo tra di noi. E andavamo avanti».

C’è un episodio che può raccontare di quei momenti?

«Uno no, ma tanti. Quando non vincevamo Capello ci ricordava che eravamo i più forti e ci convinceva, quando invece le cose andavano bene si parlava dei difetti».

Meglio avere la pressione della capolista o, come ha detto Garcia, stare al 2° posto?

«Ho capito il discorso di Garcia e in parte lo condivido. Ma è sempre meglio essere primi e avere gli altri che inseguono. Quando sei in testa tutto dipende solo da te e quindi, anche se hai più pressione, sei artefice del tuo destino. È un vantaggio».

La Roma come arriva alla partita di oggi a Bergamo?

«Bene perché è una squadra meravigliosa, anche se nelle ultime giornate le cose sono girate male».

Tre pareggi di fila: solo sfortuna?

«Solo no, ma quasi... Con il Cagliari avrebbe meritato la vittoria, con il Sassuolo ha preso gol al 94’, ci possono stare partite maledette».

Come ripartire?

«Con tanta concentrazione e tanta voglia. Dal punto di vista tecnico e tattico c’è poco da dire a una squadra che ha fatto 13 risultati utili di fila di cui 10 vittorie. Nessuno di noi si aspettava un percorso del genere, adesso sembra che qualcuno lo abbia dimenticato».

Qual era il vostro segreto? Anche quando perdevate, nel 2001 sembravano k.o. casuali.

«Semplice: sapevamo di essere i più forti. Lo abbiamo sempre saputo, fin dal primo giorno».

E questa convinzione ce l’hanno i giocatori di oggi?

«Non ancora, non del tutto almeno. Garcia e la società ci stanno lavorando però, i calciatori cresceranno ancora».

Vuole dir loro qualcosa?

«Lasciate a casa i dubbi: siete forti».