rassegna stampa

Riecco Totti. Il capitano e Osvaldo trascinano la Roma

(Gazzetta dello Sport – R.Palombo) – Highlander Totti. Nella notte di Del Piero c’è posto anche per Francesco, che compirà 36 anni il 27 settembre.

Redazione

(Gazzetta dello Sport - R.Palombo) -Highlander Totti. Nella notte di Del Piero c'è posto anche per Francesco, che compirà 36 anni il 27 settembre.

Non segnava da un pezzo ma nel finale eccolo mettere dentro il gol numero 212 della sua lunga vita in serie A. Di nuovo all'inseguimento di Altafini e Meazza, mentre la Roma riagguanta il profumo di Champions, tornata a quattro punti. Dopo il botta e risposta del primo tempo tra Osvaldo, il più bravo di tutti, e Fernandes, è l'importantissimo 2-1 di una partita che in pieno recupero sarà fissata sul 3-1 da Marquinho, brasiliano dell'ultimora e di prima qualità. Un risultato giustissimo. Udinese troppo rinunciataria e Roma come sempre sull'altalena: vittoria, sconfitta, vittoria, al massimo due di fila, nel bene o nel male. (...) Pazza Roma Dopo il tracollo di Lecce, la resurrezione. Ma a Lecce Totti non c'era, e qui, insieme a Osvaldo che gli metterà su un piatto d'argento il match-ball, fa la differenza ben prima che arrivi il gol liberatutti. La Roma fa quadrato dopo le polemiche, la curva le dà una mano enorme quando, dopo avere dominato il primo tempo ma avere raccolto poco, complici le grandi parate di Handanovic, sembra difficile uscire fuori dall'1-1. È bravo Luis Enrique a insistere e buttare nella mischia Bojan (per Lamela), il modo giusto per riaccendere la fase offensiva, è troppo prudente Guidolin, che a quel cambio risponde subito con Ferronetti per Pereyra, un terzino per un centrocampista. (...)

Coda e Danilo si mostrano molli, ma il modo in cui Osvaldo fa perno, punta Handanovic e lo trafigge dopo la sua prima respinta è speciale, come i tentativi di assist che poi collezionerà qui e là, senza però trovare la misura e l'ultimo uomo (Marquinho e Lamela) capace di chiudere in anticipo la partita. L'Udinese, partita malissimo, cresce di pari passo con l'allungarsi della Roma ed ecco allora Di Natale salire in cattedra. Non come bomber, ma quale rifinitore: il cucchiaio con cui libera Fernandes solo davanti ad Handanovic per una stoccata facilissima è semplicemente leggendario. Indecifrabile È una Roma difficile da capire. Con De Rossi libero accanto a Kjaer, con Heinze in punizione causa Lecce, con José Angel e Taddei tenuti bassi, ma con una gran voglia di spingere da parte di Marquinho (più del rientrante Pjanic), di Gago, e soprattutto dei tre davanti. Una squadra che ti dà l'impressione di avere il match in pugno, e che poi se lo fa scivolare via dalle mani quasi senza accorgersene. Eppure l'Udinese, pieno di assenze importanti (Isla, Benatia, Basta, Floro Flores, Fabbrini, Badu) cui Guidolin aggiunge quella di Armero relegato in panchina a vantaggio di Pasquale sembra poca cosa, balbettante in difesa e con una metà campo foltissima che stenta però a prendere quota, dove Pinzi è l'uomo ovunque ma dove c'è anche una eccessiva, colpevole libertà concessa a Totti. Ne approfitterà fino all'ultimo, il capitano. Come ai bei tempi. Che non sembrano finire mai.