(Gazzetta dello Sport - A.Pugliese)Riscatto è la parola che gli esce più facilmente dalla bocca, non fosse altro per la consapevolezza di aver deluso molte delle aspettative. Federico Balzaretti sa cosa dire e cosa fare. Ma sa soprattutto che un’altra stagione di sofferenze non gli darebbe mai la possibilità di ripassare dal via. «C’è voglia di riscatto, la stagione passata per me è stata bruttissima. Sono stato male e ci sto ancora: quando si delude la società ed i compagni è brutto. Ora provo a ripartire, cercando di esprimere quello che non sono riuscito a fare la scorsa stagione».
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Ricetta Balzaretti “Meno proclami. Ora riscattiamoci”
(Gazzetta dello Sport – A.Pugliese) Riscatto è la parola che gli esce più facilmente dalla bocca, non fosse altro per la consapevolezza di aver deluso molte delle aspettative.
A SINISTRA Lui e Dodò si dovranno dividere la fascia sinistra, a patto proprio di non deludere come lo scorso anno. Le prime amichevoli, da questo punto di vista, saranno decisive. Nel caso in cui non arriveranno segnali positivi, la Roma potrebbe cercare anche un nuovo terzino sinistro. «Spero di trovare presto il ritmo, lavorare non mi ha mai messo paura. Punto a fare piccoli passi per riprendermi e magari tornare anche in Nazionale. Per Dodò, invece, spero che si possa allenare con continuità, perché lui è fortissimo e se ci riuscirà, può fare la differenza». Dall’altra parte, invece, ieri si è allenato per la prima volta Maicon. «È un campione che ha fatto la differenza all’Inter. È un grandissimo rinforzo, un giocatore di primo livello, solo l’anno scorso ha fatto un po’ male ma è un grande. Ci darà una grande mano. De Sanctis? È un portiere che parla molto, ci aiuterà, a Napoli è stato protagonista».
TIFOSI E MAGLIA Nella testa di Balza, però, c’è appunto solo quella voglia lì, di riscatto. «La finale persa con la Lazio ce l’ho ancora dentro e non sarà facilmente cancellabile. Ho sofferto tantissimo e parlarne non mi fa stare bene. Bisogna riprendersi da un anno negativo per tutti. Credevamo nel progetto di Zeman e seguivamo Andreazzoli, ma se non è andata le responsabilità sono le nostre. Il nostro limite è stato non portare in campo quello che facevamo in settimana». Quest’anno bisognerà cambiare rotta e recuperare l’Europa, almeno dalla porta di servizio. «Quando arrivai lo scorso anno si parlava di scudetto e poi abbiamo visto le delusioni che abbiamo dato alla gente. Sulla carta è una squadra che può lottare per la Champions ma fare proclami adesso non serve. La contestazione? Dispiace, ma ci sta. Gli applausi vanno meritati e sta a noi riscattarci essendo uniti. I tifosi non tifano noi ma la maglia (a proposito, ieri per Totti 45 minuti di autografi, ndr ), e sono certo che alla prima di campionato tiferanno per la Roma e ci staranno vicini». Sembrano parole dettate ad arte per recuperare. Il riscatto, a volte, passa anche da questo...
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