Maledetto Consiglio europeo. E maledetta Bruxelles... Si espresse più o meno così Matteo Renzi, quando scoprì che il calendario aveva riservato alla sua Fiorentina l’anticipo all’Olimpico, proprio il 29 agosto. «È una partita importante — disse alla Direzione Pd, rivolto al romanista Giachetti — ma io non ci sarò. Mi toccherà stare a Bruxelles, che tra l’altro porta un po’ sfiga, visto che l’ultima volta che sono stato lì si giocava Fiorentina-Juventus di Europa League».
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Renzi-Padoan, duello mancato. Tutta colpa del Consiglio europeo
Se ci riuscirà, il ministro vedrà la partita a casa, in compagnia della moglie Maria Grazia, che, ironia della sorte, tifa per la Fiorentina.
E, per la cronaca, finì 1-0 per i bianconeri che eliminarono i viola.
SI PUNZECCHIANO L’azione del governo è ripartita e oggi, presumibilmente, saranno ben altri i pensieri del premier: dalla nomina della Mogherini ad Alto Rappresentante della politica estera dell’Unione al banco di prova europeo per lo Sblocca-Italia approvato ieri in Consiglio dei ministri. Ma certamente il fiorentino Renzi, che avrà apprezzato la conferma di Cuadrado, troverà il modo di collegarsi con l’Olimpico. La Roma aveva invitato allo stadio il presidente del Consiglio e il suo collega di governo, il romanista Pier Carlo Padoan, ma pure il titolare dell’Economia ha dovuto declinare. Troppo fitta la sua agenda in questi giorni, tra Cdm, colloquio con il presidente Napolitano e l’ormai eterno dibattito europeo tra rigore e crescita. Se ci riuscirà, il ministro vedrà la partita a casa, in compagnia della moglie Maria Grazia, che, ironia della sorte, tifa per la Fiorentina (ma ben prima dell’avvento di Renzi...). Padoan è già stato pubblicamente preso in giro dal premier per la sua passione romanista. Quando, nello scorso campionato, Destro fu pizzicato dalla prova tv e squalificato per la manata ad Astori, a Renzi che lo sbeffeggiava rispose: «Se continui così mi dimetto...». Cosa si diranno domani?
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