Dove può arrivare la rivoluzione dello Spalletti 2.0? La difesa a tre guarirà tutti i mali della Roma? Le nuove posizioni (ed attitudini) di Pjanic e Nainggolan sono le più corrette? Digne può fare tutta la fascia e Florenzi deve davvero crescere in alcuni comportamenti? Queste le domande nel laboratorio tattico (e non) di Trigoria, scrivono Pugliese e Stoppini su "La Gazzetta dello Sport".
rassegna stampa
Regia e difesa a tre. Formula Spalletti 2.0
La difesa a tre guarirà tutti i mali della Roma? Le nuove posizioni (ed attitudini) di Pjanic e Nainggolan sono le più corrette? Digne può fare tutta la fascia e Florenzi deve davvero crescere in alcuni comportamenti?
Con la difesa a 3 c’è la possibilità di difendersi con un giocatore in più (5 contro 4) quando Digne e Florenzi si abbassano, cementando la zona centrale della retroguardia. I meccanismi sono però particolari, non sempre facili da assimilare. Serve atletismo e fisicità (e la Roma ce li ha con Manolas e Rüdiger) e serve uno che abbia palleggio e giropalla (De Rossi). Ma poi bisogna conoscere diagonali e marcature.
Da quando è arrivato Spalletti, Florenzi e Digne sono veri e propri esterni di fascia. Con un distinguo: Florenzi ha gamba, intensità ed esplosività per farla tutta, Digne sembra invece fare più fatica del dirimpettaio. Ma siccome Spalletti non li considera perfetti come difensori, preferisce tenerli più alti che bassi.
Poi ci sono Pjanic e Nainggolan: il primo spostato in cabina di regia alla Pizarro, il secondo trequartista alle spalle della punta, un po’ come giocava un tempo Perrotta. Ora si tratta solo di capire se le nuove posizioni sono (o saranno) quelle di massima efficienza o meno per il bosniaco e il belga, dando per assodato che per entrambi servirà un periodo di apprendimento del nuovo ruolo. Ad oggi, entrambi sembrano ancora un po’ spaesati.
© RIPRODUZIONE RISERVATA