A settembre fece outing, Radja: sulla Juventus, su un avversario che gli riempie tutto, il cervello e la cresta. «Ho avuto troppi battibecchi con i tifosi juventini, ecco perché sento tanto le partite con loro, non sono mai sfide normali», spiegò Nainggolan. Il belga e la Juve è una storia complicata. Poteva nascere un amore, ne è nato un rancore che la metà basta. «Non credo sia necessario andare in team stellari per poter conquistare un trofeo — disse la scorsa estate, dopo aver riconfermato il matrimonio con la Roma —. Per me è meglio vincere un trofeo qui che dieci con la Juve». Ha estremizzato in maniera moderna la rivalità Roma-Juve. «Ops», twittò dopo il 2-1 dell’Olimpico dell’andata. E aggiunse: «In questa stagione siamo arrivati ai loro livelli, forse li abbiamo pure superati». E invece a Torino, lì dove contro la Juve non ha mai vinto, ci arriva ancora una volta in (pesante) ritardo sulla tabella di marcia. E pensare che avrebbe potuto pure giocarla con l’altra maglia, questa partita. La Juventus l’ha corteggiato anche lo scorso giugno, quando la Roma non riusciva a trovare la quadratura dell’affare con il Cagliari. A riscatto giallorosso completato, un tifoso bianconero su twitter gli scrisse: «Nessuno avrebbe speso 20 milioni per te». E il belga rispose: «Ne volevano pagare anche di più», confermando il corteggiamento di Marotta e soci.
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Radja, il bianconero e una sfida a colori «La sento troppo»
«Ho avuto troppi battibecchi con i tifosi juventini, ecco perché sento tanto le partite con loro, non sono mai sfide normali»
(D.Stoppini)
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