(Gazzetta dello Sport - A.Catapano)I soldi non sempre fanno la felicità, né danno buon gusto, ma quasi sempre potere. Nel caso di Aurelio De Laurentiis, che incasserà i 63 milioni della cessione di Cavani, il potere di fare proposte indecenti a Erik Lamela: un contratto da star, uno stipendio da favola (si vocifera da 3,5 milioni annui), la possibilità di calcare i migliori palcoscenici europei nella stagione che porterà al Mondiale. Una corte in grande stile, che ha mandato su tutte le furie la Roma.
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Rabbia Roma: De Laurentiis ci prova pure con Lamela
(Gazzetta dello Sport – A.Catapano) I soldi non sempre fanno la felicità, né danno buon gusto, ma quasi sempre potere.
IL PRECEDENTE De Laurentiis, del resto, non è nuovo a certi scherzi. Già un mese fa, raccontò pubblicamente di aver bussato alle porte di UniCredit (azionista di minoranza), ignorando la proprietà americana. «Ho trattato con la banca dove c’è un certo Fiorentino (Paolo, vice direttore generale dell’istituto di credito e membro del comitato esecutivo della Roma, ndr ) che voleva vendermi Osvaldo, ma io gli ho offerto 40 milioni per Marquinhos e Lamela». La rivelazione costrinse UniCredit alla smentita e l’incidente diplomatico con la Roma fu solo sfiorato. Un mese dopo, scoperte le lusinghe a Lamela (lui che ne pensa?), da Trigoria filtra seccatura: «Basta con queste manovre, Erik è incedibile».
MERCATO DIFFICILE La vicenda, però, testimonia l’attuale debolezza della Roma, una società che ha ambizioni pari ai problemi che incontra. Il mercato è bloccato, se si eccettua l’acquisto di Benatia (in attesa dell’ufficialità) Sabatini non ha ancora chiuso un affare. Non sarebbe nemmeno un gran problema, considerati i giocatori che già ci sono. È il travaglio che accompagna ogni operazione di mercato a preoccupare. La telenovela portieri in questo senso è emblematica: Rafael e Julio Cesar, le prime scelte di Sabatini, probabilmente finiranno al Napoli, mentre la Roma sembra non sapere chi scegliere tra De Sanctis (la prima scelta), Sorrentino (richiamato ieri), Viviano e Diego Alves, nomi che non entusiasmano la piazza. Sabatini si ingegna, ma è dura condurre una campagna rafforzamenti che si basa sulle vendite. Gli va dato atto che sarebbe stato molto più facile cominciare dalla cessione di uno dei tre pezzi pregiati: Marquinhos, Pjanic e Lamela. E non è escluso che la prossima settimana si sieda a trattare col Psg, pronto a offrire 40 milioni per il difensore brasiliano e De Rossi. Nell’attesa, stupisce che uno come Sabatini non sia ancora riuscito a piazzare Osvaldo. L’accordo col City sarà pure vicino, ma intanto il tempo passa e senza quei soldi il d.s. ha le mani legate, così gli obiettivi – a meno che non si chiamino Gilardino – sfumano: Kevin Strootman, tanto per dirne uno, sul quale c’è pure il Manchester United.
SI COMINCIA Anche per questo, Sabatini oggi resterà a Trigoria ad aspettare Rudi Garcia (e il resto dello staff). Il tecnico francese – con cui lavoreranno anche Simone Perrotta, nel ruolo di uomo-spogliatoio, e Luigi Febbrari, nuovo preparatore atletico – ha stupito tutti per personalità e idee chiare, ma senza un sostegno adeguato pure lui rischia di finire triturato.
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