«Ora sullo stadio della Roma acceleriamo», twitta Virginia Raggi. «Sì, stiamo accelerando sulle cose da migliorare», conferma Mauro Baldissoni al termine dell’incontro in Campidoglio. Bene, ma non si capisce ancora in quale direzione. Verso una riduzione delle cubature di circa il 15-20% e, in proporzione, delle opere pubbliche? Non è pensabile nemmeno che i soggetti proponenti, Pallotta e Parnasi, forti delle autorizzazioni che il progetto ha già ottenuto, accettino di ridimensionare le torri del business park, lasciando inalterate le opere infrastrutturali. Perché, a quel punto, il progetto non starebbe più in piedi finanziariamente.
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Quaranta milioni per l’intesa. E se salta il parco fluviale?
C'è una ipotesi che si sta facendo largo in Giunta: rinunciare a incassare dai proponenti il costo di costruzione, circa quaranta milioni, che Marino e Caudo avevano vincolato alla realizzazione del parco fluviale
Come riportato nell'edizione odierna de "La Gazzetta dello Sport", c’è una ipotesi che si sta facendo largo in Giunta: rinunciare a incassare dai proponenti il costo di costruzione, circa quaranta milioni, che Marino e Caudo avevano vincolato alla realizzazione del parco fluviale. Staremo a vedere. Domani, alla ripresa della Conferenza di servizi, Comune e proponenti dovranno scoprire le carte, si capirà se e quanto riduzioni e correzioni allo studio incidono sulla pubblica utilità dell’opera, così come è stata deliberata due anni fa. Se, in sostanza, il progetto resterà entro quei confini oppure no. Ma quanto ci vorrà per chiudere la trattativa e trovare la quadra finale? I tempi ora stringono sul serio.
(A. Catapano)
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