Nella conferenza stampa di ieri, Garcia ha ribadito ancora una volta quanto Iago Falque sia stato fondamentale per questa Roma. Adesso, con Gervinho e Salah ai box, lo spagnolo si prende il posto di prima spalla diDzeko. Toccherà proprio a lui, un po’ esterno, un po’ seconda punta, un po’ trequartista, fornire apporto al bosniaco.
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Provaci ancora, Iago: prenditi la Roma
Con lui la squadra, come si è visto bene al derby quando la mossa di Garcia di metterlo quasi a uomo su Biglia è risultata decisiva, soffre meno, ma al tempo stesso riesce ad avere palloni più giocabili per Dzeko
Sin dalle amichevoli estive, lui ha sfruttato l’occasione e si è ritagliato uno spazio importante. Fino alla partita con il Carpi, come ricorda Chiara Zucchelli su "La Gazzetta dello Sport", aveva giocato sempre. Poi una botta al ginocchio lo ha tenuto fuori contro gli emiliani e, dopo le due partite contro Empoli e Palermo, a Firenze è rimasto in panchina 90’. È stata l’unica volta in cui, almeno in campionato, non è sceso in campo. Con lui la Roma, come si è visto bene al derby quando la mossa di Garcia di metterlo quasi a uomo su Biglia è risultata decisiva, soffre meno, ma al tempo stesso riesce ad avere palloni più giocabili per Dzeko. A Trigoria lo chiamano «l’equilibratore», ma sottolineano spesso anche il suo piede, il sinistro, di qualità.
Giocatore universale, capace di spostarsi in tutte le zone del campo, se la Roma contro il Bate Borisov è riuscita a sfiorare la rimonta è stato grazie al suo ingresso dopo 40’. Non solo: quello che prima di Genova poteva essere un limite, cioè aver girato mezza Europa, adesso è diventato una ricchezza. Iago Falque conosce vari tipi di campionato e vari sistemi di gioco, si sa adattare, sa cambiare pelle. A se stesso e alla squadra.
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