Bello carico, ottimista. Nicola Piovani è felice del nuovo ruolo a «Libriamoci»: lettore nelle scuole per l’iniziativa del Ministero dell’Istruzione. «Importante far capire ai giovani che leggere è bello e divertente. Al Liceo Mamiani ho letto pagine di Vincenzo Cerami: non di sport, anche se era un appassionato e grande tifoso della Roma».
rassegna stampa
Piovani: «Che musica la squadra di Garcia. È tutta da godere»
"La Roma ha perso in modo dubbio con la Juve. In Champions è 2a nel girone più difficile. Solo chi non conosce il calcio poteva pensare di vincerle tutte."
Entusiasta anche sulla Roma?
«Certo. Il campionato è fatto di alti e bassi. Vale per tutti. Non mancheranno le sorprese. La Roma va alla grande, non si è mai fermata: ha perso in modo molto dubbio con la Juve. E in Champions è 2a nel girone più difficile. Solo chi non conosce il calcio poteva pensare che potesse vincerle tutte. Al momento del sorteggio, quando sono usciti Manchester e Bayern, abbiamo pensato tutti: impossibile passare il turno. Ora sappiamo che è possibile».
Quindi nessun contraccolpo ai 7 gol subìti all’Olimpico dal Bayern Monaco?
«Ero lì con mio figlio, psicologicamente è stato un effetto funebre. Ma in fin dei conti sono sempre e solo 3 punti. Credo che la squadra non sia affatto abbattuta. Lo è il contorno: i tifosi, la stampa, le radio».
Garcia si è preso tutte le colpe.
«È un grandissimo leader: quando vince il merito è dei giocatori, quando perde si accolla tutta la responsabilità. Questa è la grandezza di un vero condottiero».
Pure Garcia non ha risparmiato Rocchi...
«Non mi sembra che abbia esagerato troppo dopo la sconfitta. Quella è stata una partita contro natura, dove anche Rocchi ha ammesso le sue colpe. Voltiamo pagina».
Un bell’appello…
«Noi tifosi tendiamo a sottovalutare la casualità, gli episodi imprevedibili. Il calcio è anche questo. Non è successo nulla di allarmante. Siamo in testa al campionato, insieme alla Juventus, secondi in Champions, stanno per rientrare Strootman e Castan. È una Roma da godere».
Totti?
«È fuori discussione. Quando mi chiedono di fare le pagelle, per me è “non valutabile”».
De Rossi?
«Gioca impallato da 5° difensore, varca raramente la metà campo. In quel ruolo lo scorso anno ha fatto faville. Quest’anno magari...».
Gervinho?
«Da musicista lo paragono al “moto perpetuo”. Sembra gli dispiaccia che il campo finisca lì, come se volesse scavalcare le transenne e andare, andare, andare…».
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