C’è stato un momento, più o meno intorno al 10 giugno, in cui Radja Nainggolan ha davvero pensato che la Roma non lo avrebbe riscattato. Il rinnovo di contratto ufficializzato ieri — 3,5 milioni di euro più bonus fino al 2020 — è il lieto fine a una telenovela durata più del previsto, che (ri)consegna a Rudi Garcia un titolare e trasforma il belga nel secondo calciatore più pagato della rosa, dopo Daniele De Rossi e al pari di Miralem Pjanic. «Voglio restare qui, non cambio idea neppure se mi dovesse chiamare il Manchester City», aveva detto in primavera Nainggolan al suo agente. E il City, come lo United, in effetti si erano fatti sotto con il Cagliari, che nel frattempo aveva cominciato a guardarsi intorno. Perché la Roma non era riuscita a riscattare il giocatore a gennaio, nonostante l’impegno preso in quel senso. Perché la Champions — condicio sine qua non — faticava ad arrivare. Perché la quadratura del cerchio nella trattativa non si riusciva a trovare.
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Piatto ricco per Nainggolan: «Ora i trofei»
"Volevo restare, è stata trovata la soluzione migliore per tutti. C’è la voglia di migliorare quanto fatto nella scorsa stagione, per vincere qualcosa di importante: lo scudetto o almeno un altro titolo"
Ora Nainggolan ha ottenuto quello che voleva, sia in termini di squadra sia di ingaggio. Ieri si è presentato a Villa Stuart per le visite mediche con il sorriso negli occhi, visibile persino sotto gli occhiali da sole: «Volevo restare, è stata trovata la soluzione migliore per tutti — ha detto il centrocampista —. C’è la voglia di migliorare quanto fatto nella scorsa stagione, per vincere qualcosa di importante: lo scudetto o almeno un altro titolo. E in questo senso è un piacere aver rivisto Castan e Strootman: la loro voglia di tornare protagonisti ci aiuterà». Magari aiuterà pure quella di Seydou Keita, che ieri ha finalmente firmato il nuovo contratto: l’accordo fino al 2016 era stato trovato da tempo. C’è anche lui tra i 32 convocati in partenza oggi per la tournée in Australia e Indonesia. Presenti pure Gervinho, Doumbia, Destro, Ljajic, Cole, che la Roma vorrebbe piazzare al più presto. Da non escludere qualche forfait dell’ultimo minuto: i fuori rosa resteranno al lavoro a Trigoria con i preparatori Chinnici e Andreazzoli.
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