Se riusciranno ad affermarsi solo la metà dei giocatori a cui dicono di ispirarsi, la Roma avrà fatto due veri colpi. Ecco Leandro Paredes e Antonio Sanabria, due che pensano alla sfida con il Real Madrid di Dallas e quasi svengono al pensiero. Due che, a guardarli toccare il pallone, anche il più cieco degli osservatori giurerebbe sulle loro qualità. Il parcheggio Chievo-Sassuolo è il passato ormai: ora c’è da mettere in moto l’auto, imparare da Totti e sudare con Garcia. Loro che pure vengono da due realtà prestigiose. Prendi Paredes: ex Boca Juniors, cresciuto al fianco di Riquelme, non è un caso allora che la prima cosa che dica nel presentarsi è «mi piace toccare bene il pallone, adoro aiutare la squadra a giocare». Sanabria ha invece la faccia più spavalda. È già calciatore nella testa. E quando dice che «il compagno che più mi ha impressionato è Totti», vuol dire che è uno che ha capito in un nanosecondo la realtà in cui si è calato.
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Paredes-Sanabria, voglia di sorprendere
I due giovani gioielli cercano di mettersi in mostra e nella tournèe americano hanno fatto già vedere il proprio talento.
QUI PAREDES Leandro, maglia numero 32, invece va con calma. «So che l’obiettivo principale della squadra è il campionato e per me vale lo stesso discorso — dice l’argentino —. Sì, ho giocato vicino a Riquelme, per me è un riferimento, da lui ho imparato tanto e continuo a farlo, visto che lo sento ancora. Tra qualche giorno poi avrò l’occasione di conoscere anche Zidane, altro mio idolo, visto che sfideremo il Real Madrid. Per me è un sogno. Ma sono qui per lavorare. E per migliorare». Dove, lo dice lui stesso: «In Italia ho già capito che il calcio è molto più rapido che in Argentina, si gioca al massimo a due tocchi. La posizione in campo? Posso giocare centrale e più esterno, non è un problema. Ne ho parlato anche con Garcia, che mi sta aiutando a crescere».
QUI SANABRIA Lo stesso discorso vale anche per il paraguaiano, che ha scelto il numero 96, il suo anno di nascita. «Il mio idolo è Ronaldo Nazario (il brasiliano, non Cristiano, ndr ) — fa l’attaccante —. Ma mi piace anche Benzema». Strano che non abbia indicato un giocatore dell’ultimo Barcellona: «È stata una scelta difficile lasciare quel club, ho rischiato ma sono convinto di aver preso la decisione giusta. Il mio ritratto? Penso di avere una buona tecnica. Ma qui vale per tutti, sono circondato da grandi giocatori». E lui è stato pagato da grande giocatore, se è vero che la Roma ha investito 4,9 milioni sicuri più altri 7 potenziali di bonus. Una fortuna. Che l’attaccante paraguaiano dovrà essere bravo a non far pesare sulle sue spalle.
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