rassegna stampa

Pallotta vince su Parnasi. E il progetto andrà rivisto

La prossima risposta, si aspettano in Campidoglio, riguarderà il «piano particellare» dell’area, cioè il documento che attesti che l’Eurnova di Parnasi detiene almeno il 50% di tutti i metri quadri interessati dal complesso.

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Se il clima in cui ieri si sono «combattuti» i primi due round della Conferenza di servizi è stato per tutti «positivo», e se alla fine il parere del Comune sarà dello stesso tenore — vincolato, però, ad alcune decisive modifiche —, parte o molto sarà dipeso dall’energia, chiamiamola così, di James Pallotta. Una decina di giorni fa, mentre la squadra si preparava ad affrontare il Liverpool, il presidente della Roma ha ricevuto nei suoi uffici di Boston Luca Parnasi. E davvero il colloquio con il giovane costruttore, project manager dello stadio, si è svolto nel clima e con i «colpi» di un incontro di pugilato, in cui Pallotta le ha sostanzialmente date e Parnasi le ha sostanzialmente prese, portandole a casa ed, evidentemente, facendone tesoro. Il patron romanista, molto seccato dall’intraprendenza manageriale, per non dire megalomania, del suo interlocutore, ha affondato i colpi sui costi dell’operazione, in particolare quelli destinati alle infrastrutture, lievitati conseguentemente all’aumento della metratura richiesta da Parnasi per costruire il centro direzionale. E il colloquio, raccontano, si è concluso con una raccomandazione del presidente romanista: «Che questa operazione non diventi una speculazione edilizia e resti funzionale allo stadio della Roma». 

COSA C'E'/COSA MANCA Ecco, basterebbe questo monito a raccontare come si sia arrivati al clima «positivo» di ieri, all’incontro, «sereno e propositivo» tra il sindaco Ignazio Marino, Luca Parnasi e l’archistar Daniel Libeskind, che disegnerà le torri, fiore all’occhiello del centro direzionale. Poi, certo, c’è sempre il nodo trasporti, in cui si concentrerà il grosso dei rilievi che il Comune inserirà nel documento finale, atteso entro il 27 agosto. «Abbiamo espresso le nostre perplessità su alcuni aspetti del progetto — racconta Marino —: ho detto con chiarezza a Parnasi che vogliamo essere certi dell’utilità pubblica dell’opera, vogliamo un trasporto su ferro con una metro su superficie, vogliamo certezze sulle volumetrie richieste e vogliamo, infine, che il parco sia fruibile da tutti i romani. Ci rivedremo a breve — ha concluso il sindaco —, ci aspettiamo risposte puntuali». Una è già arrivata in Comune, ad uso e consumo della Conferenza di servizi interna (con tutti i dipartimenti coinvolti) che si è aperta ieri mattina: la Roma e Parnasi hanno fornito maggiori delucidazioni sul pacchetto proprietario — Pallotta e soci — che gestirà l’impianto, garantendo che se non direttamente, in qualche modo sarà riconducibile al club. La prossima risposta, si aspettano in Campidoglio, riguarderà il «piano particellare» dell’area, cioè il documento che attesti che l’Eurnova di Parnasi detiene almeno il 50% di tutti i metri quadri interessati dal complesso. Tutte le altre — sui trasporti, in primis — diventeranno i rilievi da inserire nel documento del 27 agosto, che ovviamente recepirà i pareri della conferenza di servizi interna (entro lunedì) e di quella esterna (tra una settimana), con ben 19 enti coinvolti. Che hanno espresso già il primo parere: non ci sono impedimenti idrogeologici all’operazione.