rassegna stampa

Pallotta si accomoda in curva per scaldare il tifo della Roma

«Abbiamo costruito una squadra abbastanza forte da poter vincere lo scudetto» ha anche detto il presidente

Redazione

«Sto con la Sud, non ho approvato la divisione della curva, ma ringrazio il lavoro della polizia». È questo, come riporta oggi Massimo Cecchini su La Gazzetta dello Sport, il cuore dell’intervento del presidente della Roma tra le centinaia di domande sottopostegli dai tifosi.

Due i temi caldi non toccati: il rinnovo di Totti e il futuro di Garcia, a cui però manda un messaggio chiaro: «Abbiamo costruito una squadra abbastanza forte da poter vincere lo scudetto».

Pallotta ha deciso di fare la chat per tentare di ricomporre la frattura con la curva, tant’è che a un «fucking idiot» che così si firma, lui risponde come «fucking president», sottolineando come gli «idiots» siano meno di una decina (magari...). «I tifosi pensano che non abbiamo preso posizione e tutto questo è frustrante. Giuro sulla tomba di mio padre che stiamo lavorando con serietà, ma parlare di nuove soluzioni pubblicamente non è appropriato. Non ho approvato la divisione della curva e non mi sono mai seduto a parlare con il Coni e con il Prefetto prima di questa decisione. So che la Sud è il cuore e l’anima di questa squadra e sono affranto perché ora è stata strappata via. Sarei deluso se la Sud fosse vuota per il derby e potrei andarmi a sedere lì io con una bandiera. Anzi, da novembre vorrei passare più tempo a Roma. Non sono io che sto allontanando il tifo, ma combatterò sempre contro quelli che causano problemi. Per questo ringrazio la polizia, il loro obiettivo non è distruggere la Sud, ma garantire la sicurezza». Ottima decisione, perché dal Viminale filtra un concetto chiaro: avanti così.

Pallotta parla anche di finanze e bandiere. «Sul “main sponsor” abbiamo fatto errori, mentre sul “financial fair play” non abbiamo concordato con la Uefa. In ogni caso il nostro bilancio è in crescita e negli ultimi due anni non abbiamo perso denaro. Da quando sono io presidente ci siamo qualificati due volte per la Champions e abbiamo costruito una squadra da scudetto. Continueremo a investire nei giovani, sia in Italia sia all’estero, per poter mettere su squadre all’altezza del titolo anche in futuro. Florenzi? Lo abbiamo sempre voluto alla Roma a vita come De Rossi e Totti, che desideriamo sia per sempre una parte importante del club. Strootman? Gli abbiamo allungato il contratto come segno di come la pensiamo su di lui (in realtà è da firmare, ma arriverà fino al 2019 con opzione per il 2020, ndr)». I titoli di coda li lasciamo alla risposta a chi gli chiede di fare il sindaco della Capitale: «È più facile che fare il presidente della Roma?». Con l’aria che tira, meglio non scherzarci su.