James Pallotta è ritornato negli Stati Uniti, partendo da Madrid, soddisfatto dei risultati ottenuti durante la sua settimana romana. Risultati che, solo in parte, hanno toccato Trigoria e i temi più caldi legati al mondo sportivo: se da una parte le riunioni commerciali e quelle legate al nuovo stadio hanno portato «significativi» passi avanti, dall’altra i nodi Sabatini e Totti sono rimasti ancora da sciogliere. E agiteranno le prossime settimane.
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Pallotta se ne va senza soluzioni
Il presidente ha preso in mano direttamente il progetto stadio, per il resto continua a delegare. Ecco perché Sabatini è ancora il d.s. dimissionario e Totti il capitano in attesa della decisione finale
Il presidente, come riportato da "La Gazzetta dello Sport", ha preso in mano direttamente, dopo l’addio di Pannes, il progetto stadio, per il resto continua a delegare. Ecco perché Sabatini è ancora il d.s. dimissionario e Totti il capitano in attesa della decisione finale.
Il presidente non vuole arrivare a strappi: sarà quindi Sabatini a decidere cosa fare (se confermerà le dimissioni a giugno non si opporrà) e sarà Totti a scegliere se continuare. A tutti e due, però, Pallotta ha parlato chiaro: la proprietà e Spalletti avranno voce nelle trattative di mercato e lo stesso allenatore avrà totale autonomia tecnica, pertanto, nel caso di Totti, ok all’eventuale rinnovo, ma poi la palla passerà al tecnico.
(C. Zucchelli)
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