rassegna stampa

Pallotta e Agnelli alleati nella partita dei diritti tv. E qualcosa sta cambiando..

Non sarà facile, visto che i 1.220 milioni garantiti alle società consentono a Infront & co. di prolungare automaticamente per un altro triennio il contratto con la Lega di A.

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Un miliardo e 220 milioni di euro. Tanto frutteranno ai club di A i diritti tv nel triennio 2015-18. Il 20% in più della cifra incassata per il triennio precedente. Un risultato — eccezionale, se inserito nel contesto di crisi economica del Paese e di perdita di appeal del calcio italiano — a cui si arriverà grazie alle fette ancora invendute: la Coppa Italia, la Supercoppa, le immagini in chiaro, gli highlights e innanzitutto i diritti esteri del prossimo triennio, che domani saranno assegnati alla M&P Silva per circa 560 milioni, 186 e spiccioli a stagione. Molti più dei 117 sanciti dall’intesa precedente, più del doppio dei 90 che valevano nel 2010. Insomma, un tesoretto prezioso in virtù del quale anche i club che si oppongono al governo della Lega di Serie A hanno accettato di digerire l’ennesima affermazione del duopolio Infront-M&P.  Tanto più che questo sensibile aumento del valore dei diritti internazionali, nelle intenzioni delle società che guidano l’opposizione, Roma e Juventus, deve essere solo il primo passo di una politica che dopo la sconfitta subita in Figc punti a cambiare uomini, alleanze, strategie del governo del calcio. Non sarà facile, visto che i 1.220 milioni garantiti alle società consentono a Infront & co. di prolungare automaticamente per un altro triennio il contratto con la Lega di A. Significa che continueranno ad arbitrare la partita che tiene in vita il calcio italiano fino al 2021, sempre al prezzo di commissioni altissime. Tanto per rendervi l’idea, nel triennio 2015-18 Infront incasserà per la sua consulenza 160 milioni, circa 53 a stagione, più di quanto la Fiorentina ricava dai diritti tv. E un’enormità rispetto ai 9 che la Premier tira fuori per i suoi diritti, che però valgono il triplo di quelli italiani. Roma e Juventus lo sanno e anche per questo, seppure profondamente rivali sul campo, continueranno a occupare gli stessi banchi in Lega (e questo spiega anche perché Pallotta abbia cercato di smussare i toni dopo il match di Torino). Giallorossi e bianconeri si definiscono le «forze del cambiamento» e per molti addetti ai lavori li distingue solo l’«intensità» con cui lo cercano: più aggressiva la Roma, più timida la Juve, soprattutto quando si discute di diritti tv. Non è un caso che nell’ultima partita per i diritti esteri siano stati più gli uomini di Pallotta a lavorare per costringere la M&P ad alzare l’offerta. Decisivo il coinvolgimento della Img, un vero competitor che minacciava di fare sul serio. E determinante, nelle strategie giallorosse, è stato anche fare ottenere alla Lega di A un diritto di veto sul broadcaster scelto da M&P (probabile sia ancora beIN Sport) che piazzerà le immagini della A in Usa, Canada e Indonesia. Se non le garantirà sufficiente visibilità, la Lega potrà ricusarlo. Un altro passetto verso il cambiamento?