rassegna stampa

Obiettivo Florenzi. Un altro sgarbo a Spalletti

LaPresse

Domani la sfida Champions con il tecnico che avrebbe desiderato portarselo dalla Roma all’Inter

Redazione

Il primo incontro con Spalletti, che lo riprese pubblicamente a Torino perché stava parlando troppo mentre usciva dal campo, non fu dei migliori. Ma poi Alessandro Florenzi e il tecnico toscano trovarono il modo di capirsi, visto che Spalletti gli fu vicinissimo in occasione dei due, terribili, infortuni al ginocchio. Insieme hanno giocato poco, appena 30 partite, ma sono bastate per creare un legame forte. Talmente forte che Luciano lo avrebbe volentieri portato con sé a Milano e glielo ha fatto capire, direttamente e indirettamente, un anno fa, quando il rinnovo con la Roma era in fase di stallo e il rapporto di Alessandro con la tifoseria ai minimi termini. Entrambi sperano che porti in Champions. Spalletti, in questa stagione, c’è stato praticamente sempre, Florenzi e la Roma mai. Ci provano adesso e la presenza del vice capitano, che in assenza di De Rossi avrà la fascia al braccio, può essere determinante. Con Karsdorp e Santon fuori fino a data da destinarsi a Florenzi toccherà fare gli straordinari, anche se, senza coppe, alla Roma è rimasta solo una partita a settimana da qui al termine della stagione. Una stagione che tutti, a Trigoria, vorrebbero concludere al quarto posto, anche se battendo l’Inter domani anche il terzo non sarebbe poi così distante. Come scrive Chiara Zucchelli su La Gazzetta dello Sport, per Florenzi, in ogni caso, si aprono settimane di pensieri e ragionamenti. Se De Rossi dovesse smettere diventerebbe il capitano della squadra e sarebbe complicato mantenere il profilo basso che ha scelto in questi ultimi mesi. Sui social pubblica pochi contenuti, e tutti selezionati, le interviste sono rare, le apparizioni pubbliche anche. Ha scelto di far parlare il campo: è lì che vuole riconquistare una parte della curva ancora critica nei suoi confronti. Persino nell’ultima partita giocata all’Olimpico si è sentito qualche fischio, ma ormai Florenzi, pur standoci male, passa oltre. E l’esultanza con cui ha chiuso la sfida contro l’Udinese la dice lunga sul suo stato d’animo. Al contrario, se De Rossi dovesse proseguire per un’altra stagione – e Florenzi è il primo che spera che accada – lui potrebbe continuare a giocare e lavorare "a fari spenti". Anche perché sulla carta la sua volontà, e quella del club, è di proseguire insieme fino a fine carriera. Ma le strade del mercato sono infinite e un’incertezza di fondo resta sempre. Anche perché Florenzi ha mercato sia in Italia sia all’estero e di fronte ad un’offerta importante la Roma si metterebbe seduta ad ascoltare, come da regole della società. Prima, però, bisogna portare a termine la stagione.  All’Inter ha segnato altre due volte: una in Coppa Italia, sempre in quella stagione, e una l’anno successivo, di nuovo al Meazza, con Garcia in panchina, in quella che è considerata una delle sue migliori partite con la Roma. Giocava ala, Florenzi, ispirato da un Totti in stato di grazia, poi per amore della maglia ha cambiato ruolo, giocando spesso in condizioni precarie. È successo anche quest’anno, perché convivere con un ginocchio operato due volte in quattro mesi non è semplice. Ma lui non si è tirato indietro e non lo farà neppure domani sera contro Spalletti, il suo vecchio allenatore. Quello a cui vuole bene, ma che non è riuscito a convincerlo a dire addio all’amore di una vita.