rassegna stampa

Nuova Primavera: Serie A a 16 squadre con le retrocessioni

La Lega si è messa al lavoro per cambiare volto al campionato Primavera ed ha concepito una riforma oggi al tavolo dell’assemblea dei club di A

Redazione

In attesa di una rivoluzione, tipo le seconde squadre, che consenta davvero una crescita migliore per i nostri talenti, la Lega si è messa al lavoro per cambiare volto al campionato Primavera ed ha concepito una riforma oggi al tavolo dell’assemblea dei club di A (ore 14). Se passasse, a partire dal 2016-17 il torneo giovanile verrà trasformato: tre categorie (Serie A, B e Lega Pro) e la svolta del meccanismo promozioni-retrocessioni. Andrebbe in soffitta l’attuale format, ormai inadeguato, con i tre gironi su base geografica in cui trovano posto le squadre di A e B e la forzata separazione tra le big, che rischiano di non affrontarsi nemmeno nella fase finale.

LA RIFORMA Largo a un sistema molto più meritocratico, concepito così: la Primavera Serie A verrebbe riservata a 16 squadre, non di più perché il calendario giovanile, con gli impegni delle nazionali Under 17, 18 e 19, è già affollato; al primo anno le 16, scelte sulla base del ranking sportivo delle ultime stagioni, saranno tutte della Serie A dei grandi, ma successivamente i vasi comunicanti con B e Lega Pro consentiranno alle squadre più forti di scalare le categorie. La Primavera così concepita ammicca al torneo Under 21 della Premier League e risponde all’esigenza avanzata da numerose società di elevare il livello della competizione e consentire alle formazioni più quotate di sfidarsi tra loro. La riforma è stata già approvata all’unanimità dai responsabili dei settori giovanili dei club di A ed è stata condivisa dalla Lega B che in passato aveva bocciato, in consiglio federale, l’idea di creare una Primavera chiusa per la Serie A. Oggi, però, tocca ai presidenti decidere in assemblea: alcuni potrebbero riproporre quella vecchia idea di una Primavera solo per la A.

REGISTI La riunione odierna ha un altro tema importante all’ordine del giorno: registi e produttori tv indipendenti per le partite di campionato. La commissione diritti audiovisivi si è già espressa a favore della svolta: professionisti non più selezionati da Sky o Mediaset, ma formati e scelti direttamente dalla Lega.

La Roma, in commissione, ha manifestato la sua contrarietà sul metodo avanzando sospetti sul ruolo dell’advisor Infront. Come fatto in passato dalla Juventus. La proposta di far designare i registi dalla stessa commissione (e di farli ruotare, evitando di abbinarli a questa o quella squadra) potrebbe sciogliere l’impasse e portare all’ok definitivo.