rassegna stampa

Neve incubo infinito: all'Olimpico match con l'Inter domani alle 15

(La Gazzetta dello Sport – A.Capone/A.Catapano) – Roma, ore 11, primi fiocchi di neve.

Redazione

(La Gazzetta dello Sport - A.Capone/A.Catapano) - Roma, ore 11, primi fiocchi di neve.

Tavolo tecnico in Questura, presenti le autorità locali, le forze dell'ordine, vigili urbani, vigili del fuoco, Protezione civile, netturbini, il Coni, la Roma ovviamente, e chi più ne ha più ne metta. Piano antineve preparato nei minimi dettagli, e una spavalderia tutta romana: «Volete che du' fiocchi blocchino una partita?». Ore 14, Roma imbiancata e già in tilt, strade impraticabili, scene apocalittiche, e tutto il corollario di disagi che i romani conoscono bene, presentandosi puntualmente alle prime gocce di pioggia. Figuriamoci con la neve. A questo punto il Prefetto Giuseppe Pecoraro dispone autonomamente il rinvio di Roma-Inter. Tutto da rifare. Bisogna trovare un'altra data. Le previsioni consentono di giocare 24 ore dopo, i due club non hanno nulla in contrario, l'Inter tra l'altro non è ancora partita da Milano, la Lega registra e comunica alla Prefettura la propria disponibilità, perciò alle 15.45 arriva la disposizione ufficiale di Pecoraro: «Partita domenica alle 15».

Olimpico promosso Cronaca di un'emergenza annunciata e di piani antineve inadeguati. Quei «du' fiocchi» costringono il Prefetto e il sindaco Gianni Alemanno a dichiarare lo stato d'allerta. C'è chi ad un certo punto della giornata, quando il peggio deve ancora arrivare, si premura di calcolare la portata dei disagi per i romani: 280 km di code in tutta la città, 4.000 chiamate al 113. Se Alemanno giovedì non avesse disposto la sospensione dell'attività didattica nelle scuole, ieri la situazione sarebbe precipitata. In questo contesto, il rinvio di Roma-Inter diventa un dettaglio. Non per appassionati e tifosi, però, per i quali raggiungere l'Olimpico oggi sarebbe stato impossibile. Perché fosse dipeso unicamente dalle condizioni dello stadio, si sarebbe potuto giocare regolarmente. In tutta questa storia, chi non ha sbagliato una virgola è stato il Coni, proprietario dell'Olimpico, che aveva preparato per tempo un piano coi controfiocchi: teloni sul campo, manto erboso riscaldato sotterraneamente, addetti potenziati a 350 unità e al lavoro tutta notte, turni di dodici ore, la foresteria dell'Acqua Acetosa messa a disposizione per il pernottamento, le zone di accesso allo stadio subito ricoperte di una coltre di sale. Domani, ghiaccio permettendo, almeno gli spettatori di Roma-Inter troveranno un impianto sicuro. Poco più di 17 mila abbonati e circa 15 mila paganti, il dato di ieri.[...]